Fattori genetici e famigliarità nella Sindrome di Menière
Circa il 10% dei pazienti con Sindrome di Menière ha un famigliare nelle due generazioni precedenti con episodi di vertigini. Questo suggerisce una possibile predisposizione genetica, ma è necessario considerare anche altri fattori. Ad esempio, la malocclusione dentale, spesso condivisa all'interno delle famiglie, potrebbe contribuire al fenomeno. È quindi plausibile che la famigliarità non sia legata alla malattia in sé, ma a caratteristiche cranio-mandibolari ereditarie.
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Evidente famigliarità strutturale fra mamma e figlio
Questo tipo di correlazione si riscontra anche in altre condizioni, come otiti ricorrenti, parotiti ricorrenti e cefalea, specialmente nei gemelli monozigoti. Inoltre, una connessione significativa tra Sindrome di Menière ed emicrania è evidente: circa il 50% dei pazienti con questa sindrome soffre anche di cefalea, rispetto al 10-15% della popolazione generale. Questo dato potrebbe derivare da meccanismi fisiopatologici e patogenetici condivisi fra le due patologie, che però potrebbero essere legati alla struttura cranio-mandibolare e occlusale del paziente, che si è vista essere spesso coinvolta sia nella patogenesi delle vertigini che della cefalea. I dentisti rilevano abitualmente nei famigliari che affidano loro un bambino per motivi ortodontici caratteristiche occlusali simili a quella del pazientino.
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In tutte le malattie che possono avere nella Malocclusione dentaria una componente patogenetica, la presenza di famigliarità fa temere una prognosi sfavorevole, ma suscita invece motivo di fiducia (oltre a costituire elemento di conferma diagnostica) se i componenti dello stesso nucleo familiare, come spesso succede, sono accomunati dalla medesima conformazione anatomica cranio mandibolare (il look, al quale la mandibola concorre notevolmente, si rende in famiglia) che venga a configurare uno dei quadri predisponenti. Infatti, una struttura cranio-mandibolare e occlusale caratterizzata da famigliarità, pur per gran parte geneticamente determinata, è modificabile con un adeguato trattamento occlusale, con potenziale successo anche su altri famigliari affetti.
In presenza di una famigliarità riscontrata all’anamnesi del paziente che riferisce vertigini (menieriche e non) e cefalea (emicranica e non), è necessario quindi valutare se si tratta di una famigliarità per malattia o di una famigliarità per struttura cranio-mandibolare e occlusale.