Anche le donne soffrono di alopecia androgenetica
Nonostante gran parte dei pazienti affetti da questo tipo di patologia siano maschi adulti, anche le donne possono soffrire di alopecia androgenetica. Si tratta di una forma patologica che consiste nella perdita progressiva della densità dei capelli. Il nostro specialista in Dermatologia ci parla delle caratteristiche dell’alopecia
Nei soggetti adulti di sesso maschile si verifica l’innalzamento della linea frontale dei capelli, seguito da una perdita di capelli nella zona parietale e nella parte superiore, fino alla congiunzione di entrambe le zone, dando luogo alla cosiddetta calvizie maschile. Nelle donne, invece, si produce una perdita diffusa di capelli nelle regioni parietali, che solo in rari casi conduce alla calvizie totale.
Alopecia: alcuni dati
Le statistiche che riguardano i casi di alopecia androgenetica tra soggetti di sesso femminile ci parlano del 40% di donne colpite tra le over 70, una percentuale sicuramente più bassa se confrontata con quella degli uomini, la quale è dell’80% negli uomini con più di 70 anni e il 30% tra i trentenni.
Alopecia: un processo evolutivo
Una volta iniziata, la perdita di capelli nell’alopecia androgenetica è un processo continuo, che progredisce lentamente. La patologia prevede diversi cicli di attività durante i quali può manifestarsi una rapida caduta di capelli o una perdita appena visibile. L’alopecia, con il passare del tempo, è responsabile di una progressiva riduzione della densità capillare e comporta la visibilità del cuoio capelluto, un tempo coperto proprio dai capelli. Il problema va trattato prima possibile: la presenza di follicoli attivi nel cuoio capelluto rappresenta un fattore positivo per quanto riguarda i trattamenti e i risultati da ottenere.
Come trattare l’alopecia androgenetica
In merito ai trattamenti dell’alopecia androgenetica, si possono distinguere 3 tipi di terapie: i trattamenti topici, che prevedono l’utilizzo di lozioni o schiume per capelli, con risultati discreti. Nonostante non siano stati testati per le donne, è possibile anche sfruttare i trattamenti orali a base di finasteride, con buoni risultati e limitati effetti secondari, o altre sostanze come ciproterone acetato o spironolattone. Infine, anche la chirurgia garantisce risultati soddisfacenti, solo se accompagnata da trattamenti complementari.