Anemia da carenza di ferro o anemia sideropenica: cos'è?
Anemia carenziale legata al depauperamento delle riserve di ferro nell’ organismo. La carenza di ferro comporta una limitata produzione di Emoglobina che veicola il ferro che lega ossigeno portandolo a tutti i tessuti e da qui deriva la sintomatologia tipica caratterizzata da stanchezza e debolezza, eccessivo affaticamento, pallore e difficoltà respiratorie (fiato corto), mal di testa, vertigini, capogiri, formicolii, insonnia, depressione, perdita di capelli, oltre a una diminuzione dell’appetito: caratteristica la fragilità delle unghie, la infiammazione della lingua (glossite) e della commissura labiale (cheilite)
Cause della carenza di ferro
La carenza di ferro può essere dovuta a:
Carente introduzione di ferro nella alimentazione
Il ferro utile alla formazione della emoglobina è il ferro animale ovvero il ferro emoglobinico che è ottimalmente assorbito nel duodeno e nel primo tratto del digiuno. L'assorbimento del ferro è influenzato dalla sua fonte e da quali altre sostanze sono state ingerite insieme a esso. Il miglior assorbimento di ferro si ha quando il cibo contiene ferro in forma eminica (carne). Il ferro non-eminico degli alimenti è solitamente in stato ferrico (+3) e deve essere ridotto a stato ferroso (+2) e liberato dal legame alimentare dalle secrezioni gastriche. L'assorbimento del ferro non emico è ridotto da altri prodotti alimentari (p. es., i latticini, i fitati e i polifenoli delle fibre vegetali, i tannati del tè, comprese le fosfoproteine, la crusca) e alcuni antibiotici (p. es., le tetracicline). L'acido ascorbico o vitamina C) è l'unico elemento alimentare conosciuto capace di aumentare l'assorbimento del ferro non eminico. Il difetto di assorbimento si può realizzare con diete vegetariane o vegane. A questo proposito è bene sottolineare come il ferro vegetale è di difficoltoso assorbimento in aquanto è complessato a sali che ne rendono difficile la disponibilità. Particolarmente importante è la adeguata assunzione in relazione ad una maggiore richiesta di ferro. Dalla nascita fino all'età di 2 anni e durante l'adolescenza, quando una rapida crescita richiede un maggiore apporto di ferro, la quota di ferro alimentare è spesso insufficiente. Durante la gravidanza, il fabbisogno fetale di ferro aumenta il fabbisogno materno di ferro nonostante l'assenza delle mestruazioni. Anche l'allattamento aumenta il fabbisogno di ferro.
Difettoso assorbimento
l ridotto assorbimento di ferro può derivare dalla gastrectomia o dalle sindromi da malassorbimento come la celiachia, la gastrite atrofica, l'infezione da Helicobacter pylori, l'acloridria, la sindrome dell'intestino corto e raramente l'anemia sideropenica refrattaria al ferro. Raramente, l'assorbimento è ridotto a seguito di deprivazione alimentare dovuta a malnutrizione.
Aumento delle perdite
Perdite fisiologiche sono costituite dalla quota persa quotidianamente a causa della desquamazione cellulare della cute e dello sfaldamento della mucosa intestinale. Costituiscono invece una causa chiaramente patologica le perdite di sangue che costituiscono la causa principale del deficit di ferro. Negli uomini e nelle donne in menopausa, la causa più frequente di perdita di sangue è il sanguinamento cronico occulto, di solito dal tratto gastrointestinale (p. es., causato da ulcera gastroduodenale, gastrite erosiva causata da cronica assunzione di acido acetilsalicilico, neoplasia, emorroidi o ectasie vascolari). Il sanguinamento intestinale dovuto a infezione da anchilostoma è una causa comune nei paesi con poche risorse. Nelle donne non in menopausa, la perdita ematica mestruale cumulativa (in media, 0,5 mg/die di ferro) è una causa frequente. Le cause meno frequenti comprendono perdita di sangue urinaria per papillomi vescicali, emorragie polmonari ricorrenti (vedi Emorragia alveolare diffusa) ed emolisi intravascolare cronica o traumatica (indotta dall'esercizio fisico) quando la quantità di ferro rilasciata durante l'emolisi supera la capacità legante dell'aptoglobina plasmatica. Nelle donne in età fertile occorre valutare le cause di ipermenorrea, mentre nel sesso maschile e nelle donne in menopausa è sempre necessaria la ricerca del sangue occulto nelle feci che se positiva richiederà di estendere le indagini con colonscopia e gastroscopia.
Manifestazioni cliniche
La maggior parte dei sintomi da carenza di ferro è dovuta all'anemia. Tali sintomi comprendono affaticamento, perdita di resistenza, mancanza di respiro, debolezza, vertigini e pallore, sindrome depressiva. Un'altra comune manifestazione è la fragilità degni annessi cutanei come alopecia, fragilità ungueale, unghie concave o a vetrino di orologio (coilonichia). Oltre ai comuni segni e sintomi dell'anemia, in caso di grave carenza di ferro, si hanno alcuni sintomi particolari quali disfagia e disturbi della deglutizione, picacismo ovvero desiderio compulsivo di mangiare sostanze non alimentari (p. es., ghiaccio, sporcizia, vernici, amido, cenere), infiammazione della lingua (glossite) e delle labbra (cheilite angolare).
Esami diagnostici consigliati
Gli esami consigliati sono: emocromo con formula, ferro sierico, capacità legante del ferro, ferritina sierica, saturazione della transferrina, conta dei reticolociti, ampiezza della distribuzione dei volumi dei globuli rossi e striscio di sangue periferico. L'anemia sideropenica è da sospettare in soggetti con una anemia microcitica, ovvero con volume eritrocitario ridotto.
I livelli di ferritina sierica risultano strettamente correlati all'entità dei depositi di ferro dell'intero organismo. Bassi livelli (< 30 ng/mL [67,4 pmol/L]) sono specifici della carenza di ferro. Occorre però ricordare come la Ferritina sia anche una proteina di fase acuta e quindi aumenta in corso di processi flogistici cronici ed alcune neoplasie, rendendo talora complessa la interpretazione. La conta dei reticolociti è bassa nella carenza di ferro. Lo striscio periferico rivela generalmente globuli rossi ipocromici con significativa anisopoichilocitosi (etereogenicità in forma e dimensioni dei globuli rossi). Durante la terapia con ferro si osserva un incremento dei reticolociti (crisi reticolocitaria) che mostra la efficacia del trattamento. Una volta stabilita la presenza di uno stato di deplezione marziale occorrerà sempre identificarne la causa.
Nelle donne occorrerà effettuare una valutazione ecografica dell’utero ed annessi per evidenziare una eventuale presenza di fibromi uterini, eventualmente completata da visita ginecologica e studio ormonale. In tutti i soggetti occorrerà ricercare il sangue occulto nelle feci (reazione di Weber) che se positiva richiederà gastroscopia e colonscopia. Utile anche la ricerca di Helicobacter Pylori nelle feci o mediante breath-test. E’ anche mecessario un esame urine per evidenziare una eventuale presenza di globuli rossi (ematuria) o di emoglobina (emoglobinuria) dopo intensi sforzi fisici (emoglobinuria da marcia).
L'anemia sideropenica deve essere differenziata da altre forme di anemia microcitica. Se i test escludono la carenza di ferro in pazienti con anemia microcitica, vanno allora prese in considerazione le anemie da alterazioni strutturali dell'emoglobina come le emoglobinopatie mediante lo studio dell'emoglobina con l'elettroforesi dell'emoglobina e il dosaggio dell'emoglobina F e i test genetici per l'alfa-talassemia.
È possibile prevenire l’ anemia da carenza di ferro?
La prevenzione dell’ anemia da carenza di ferro può avvenire attraverso una dieta equilibrata ricca di ferro eminico. Alimenti come carne rossa, frutti di mare, verdure a foglia possono aiutare a mantenere adeguati livelli di ferro nell’ organismo. Inoltre, è importante consumare alimenti ricchi di vitamina C, che favorisce l’ assorbimento del ferro.
Terapie mediche
Quali sono i trattamenti disponibili?
Il trattamento dell’ anemia da carenza di ferro è fondamentale per ripristinare i livelli ematici e risolvere i sintomi associati. I preparati a base di ferro sono disponibili in diverse forme sia per via orale, che è sempre da preferirsi, sia per via endovenosa. Per via orale, che è appunto da preferire in quanto l’ organismo assorbe solo il ferro di cui necessita tramite il meccanismo detto del blocco della mucosa, sono disponibili preparati in compresse, capsule e gocce, e vengono generalmente prescritti dal medico in base alle esigenze individuali del paziente. Il ferro per via orale può essere somministrato mediante varie forme di sali di ferro (p. es., solfato ferroso, gluconato ferroso, fumarato ferroso) o saccarato di ferro 30 minuti prima dei pasti (il cibo o gli antiacidi possono ridurne l'assorbimento). Tali preparati possono causare però effetti collaterali come nausea, diarrea o mal di stomaco, stipsi e per questo è importante seguire attentamente le indicazioni del medico per minimizzare questi rischi. In caso di intolleranza od inefficacia, di pregressa gastrorezione od ernia jatale e di celiachia può essere scelta la via endovenosa sotto un attento monitoraggio di emocromo e ferritina al fine di evitare un sovraccarico marziale. Il ferro per via endovenosa determina una risposta terapeutica più rapida del ferro per via orale ma può provocare effetti avversi, più frequentemente reazioni allergiche o reazioni all'infusione (p. es., febbre, artralgia, mialgia). Il ferro parenterale è riservato per
- Pazienti che non tollerano il ferro orale
- Pazienti per i quali il ferro orale è inefficace
- Pazienti che perdono continuamente grandi quantità di sangue a causa di malattie vascolari o dei capillari (p. es., telangectasia emorragica ereditaria)
- Pazienti con una necessità di urgente replezione di ferro dovuta a grave anemia, chirurgia elettiva, o terzo trimestre di gravidanza
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Correzione delle cause sottostanti
Oltre alla assunzione del ferro, è essenziale identificare e trattare le cause sottostanti dell’ anemia da carenza di ferro. Ad esempio, se la anemia è causata da perdite ematiche dovute a mestruazioni abbondanti o problemi intestinali, potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente o trattare specificamente tali condizioni per controllare o fermare le perdite di ferro legate al sanguinamento. Dopo aver avviato il trattamento, è importante monitorare regolarmente i livelli ematici del paziente per valutare la efficacia delle terapie adottate e apportare eventuali modifiche necessarie. La anemia da carenza di ferro è una condizione che può essere gestita efficacemente con una corretta diagnosi e trattamento. Mantenere una dieta equilibrata e prestare attenzione ai sintomi può aiutare a prevenire e gestire questa condizione in modo efficace.