Anemie: attenzione perché non sono tutte uguali!
Con il termine “anemia” s’intende una carenza dei globuli rossi, che quindi non riescono a trasportare la quantità di ossigeno di cui il corpo ha bisogno. In realtà è errato parlare di anemia perché di anemie ce ne sono tante. Scopriamole insieme con l’aiuto del Prof. Sergio Siragusa, Ematologo a Palermo e Taormina
Quali e quante tipologie di anemie esistono?
Abbiamo detto che in caso di anemia i globuli rossi risultano essere carenti (per la precisione inferiori a 12 g/dl nella donna e a 13 g/dl nell'uomo), però non è questa l’unica condizione che definisce la malattia, che può assumere sembianze diverse da persona a persona.
L’anemia può essere di diversi tipi:
- Anemia da carenza di vitamina B12: si chiama così proprio perché la causa è da ricondurre alla carenza di questa vitamina. Se oltre alla vitamina B12 è carente anche l’acido folico, allora si parla di anemia macrocitica megaloblastica, riconoscibile dalla presenza di globuli rossi più grandi rispetto al normale;
- Anemia microcitica: nasce dalla riduzione eccessiva delle dimensioni degli eritrociti;
- Anemia sideroblastica: nome con cui si raggruppano le anemie in cui il ferro non viene utilizzato correttamente da parte dell’organismo. Ciò non vuol dire che il ferro non sia sufficiente; piuttosto che non viene incorporato dall’emoglobina nel modo corretto;
- Anemia mediterranea (o talassemia): la causa è genetica e quindi la malattia è ereditaria. In questo caso la sintesi di una catena dell’emoglobina è assente o limitata;
- Anemia emolitica: racchiude le anemie che implicano un processo di distruzione anomala dei globuli rossi. Il nome deriva proprio da “emolisi”, con cui si indica appunto la riduzione della vita dei globuli rossi (una media di 120 giorni);
- Anemia da perdita di sangue: comporta una significativa perdita di globuli rossi rispetto a quelli nuovi, e ciò genera un notevole squilibrio. La causa principale è il sanguinamento cronico, a sua volta dovuto a tumori, polipi intestinali, ulcere gastriche, ecc.
- Anemia di Fanconi: insorge a causa di un difetto ereditario e congenito della riparazione del DNA, che determina anche un’insufficienza graduale del midollo osseo;
- Anemia falciforme: anche questa ereditaria, l’anemia falciforme è caratterizzata dalla presenza di globuli rossi dalla forma a mezzaluna o a falce. Il loro aspetto ostacola i loro movimenti all’interno dei vasi sanguigni. In questo caso all’interno dei globuli rossi è presente una tipologia anomala di emoglobina, l’emoglobina S.
- Anemia refrattaria: racchiude quattro tipologie di anemie che rientrano all’interno della sindrome mielodisplastica (MDS), che può insorgere a seguito dell’esposizione a sostanze chimiche o a radiazioni;
- Anemia sideropenica: è la tipologia di anemia più diffusa ed è causata principalmente dalla perdita di sangue, ma in alcuni casi anche dallo scarso apporto minerale o assorbimento;
- Anemia diseritropoietica congenita: patologia rara correlata a un’anomalia nella produzione dei globuli rossi (eritropoiesi).
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Il paziente come fa a riconoscere se è interessato da una di queste anemie?
Per riscontrare la presenza di anemia possono essere sufficienti gli esami del sangue, che indicheranno una percentuale bassa sia dell’emoglobina sia dei globuli rossi nel sangue rispetto al volume totale (ematocrito).
Vi sono poi altri esami che possono confermare la presenza di anemia, quali l’esame di un campione prelevato dal midollo osseo o l’osservazione di un campione di sangue al microscopio.
Questi esami sono consigliati nel momento in cui si avvertono particolari sintomi:
- spossatezza;
- cefalea acuta;
- secchezza delle labbra;
- pelle pallida;
- debolezza di unghie e capelli;
- sensazione di freddo persistente.
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