Angioplastica coronarica: risolviamo ogni dubbio
L’angioplastica coronarica è la rivascolarizzazione delle arterie coronarie tramite palloncini e stent metallici. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Gianpiero D’Amico, specialista in Cardiologia
In quali circostanze è consigliata un'angioplastica coronarica?
L’angioplastica coronarica è indicata qualora vi sia la dimostrazione oggettiva di sofferenza cardiaca. Può essere fatta in urgenza, ad esempio durante l’infarto del miocardio, o in elezione (non urgente) nei casi di angina da sforzo o ischemia miocardica documentata.
Come funziona esattamente l'angioplastica coronarica e quale è il suo obiettivo principale?
Vengono introdotti dei cateteri (piccoli tubicini in plastica del diametro di circa 2 mm) all’interno delle arterie attraverso il polso o meno frequentemente l’inguine. Attraverso questi cateteri, iniettando il mezzo di contrasto, si visualizzano le arterie del cuore alla ricerca di eventuali restringimenti. Questi restringimenti possono essere dilatati attraverso piccolissimi palloncini e stent (reti metalliche cilindriche). L’angioplastica coronarica ha il fine di ripristinare il corretto flusso sanguigno nei vasi del cuore.
Quali sono i potenziali rischi e complicazioni associati all'angioplastica coronarica?
Esistono potenziali rischi associati alla procedura, alcuni facilmente gestibili (ematomi nel sito di entrata del vaso, piccoli stravasi di sangue), altri anche più gravi (rottura delle coronarie, aritmie, occlusione della coronaria). Le complicanze comunque sono molto rare (circa l’1% dei casi) e sono da considerare anche in base alla complessità della patologia coronarica che si sta trattando.
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Preparazione all'angioplastica coronarica e raccomandazioni post-procedurali
La procedura viene eseguita in sala di emodinamica a paziente sveglio, in anestesia locale. Decorre di solito in maniera asintomatica ed è ben tollerata dai pazienti. Dopo la procedura si torna nel reparto di Cardiologia dove si ha un monitoraggio di circa 24 ore. Dopo la procedura viene eseguito di solito un elettrocardiogramma ed eventualmente vengono ripetuti gli esami ematici di routine prima della dimissione.
L'angioplastica coronarica offre una soluzione a lungo termine per i problemi arteriosi oppure sono necessari ulteriori cure o interventi?
Nella maggior parte dei casi l’angioplastica offre una soluzione a lungo termine.
È indispensabile affiancare un trattamento farmacologico, che ha lo scopo di evitare la progressione della patologia aterosclerotica negli altri vasi o all’interno degli stent posizionati. A questo va affiancato uno stile di vita sano, basato su dieta corretta e attività fisica regolare.
Ci sono poi casi in cui, a seconda del grado di patologia residua, delle problematiche associate e delle caratteristiche individuali del paziente, a seguito dell’angioplastica coronarica potrebbero essere indicati degli esami strumentali dietro prescrizione specialistica da parte del Cardiologo.
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