Atrofia vulvo-vaginale: scopri di più!
L’atrofia vulvo-vaginale è una condizione comune che colpisce le donne in menopausa. Scopriamo insieme al Dott. Vincenzo Nucci, specialista in Ginecologia e Ostetricia, come gestire questa condizione e cosa fare in questi casi
Che cos’è l’atrofia vulvo-vaginale?
L’atrofia vulvo-vaginale è una condizione che interessa la mucosa vaginale caratterizzata da un assottigliamento dell’epitelio e si evidenzia con la menopausa (cioè, con la cessazione dell’attività ovarica).
Quali sono i sintomi tipici dell’atrofia vulvo-vaginale e come viene diagnosticata?
I sintomi si sviluppano lentamente dopo la scomparsa del ciclo con un intervallo che varia da mesi ad anni. Si caratterizza per la presenza di secchezza dell’epitelio, facili sanguinamenti, anche al minimo trauma, e facilità all’instaurarsi di infezioni. Viene interessata anche la vulva in modo parallelo alla vagina. Questa condizione interessa anche la muscosa vescicale per cui la paziente lamenta bruciore durante la minzione, necessitò di urinare spesso, minzione urgente e incontinenza urinaria.
La diagnosi è molto semplice: inserendo uno speculum (divaricatore vaginale) si osserva una perdita del colore rosa della mucosa che diventa pallida e la comparsa di piccole petecchie (piccole aree rosse) o ecchimosi (lividi di colore viola) in alcune zone. A livello vulvare si osserva un assottigliamento della cute e delle mucose e spesso sede di escoriazioni. Riduzione della peluria ed assottigliamento delle grandi labbra, mentre le piccole labbra tendono quasi a scomparire.
Le infezioni invece comportano la comparsa di perdite molto dense o schiumose, di cattivo odore o siero-ematiche. Il pH è in genere aumentato (5,5- 6,5). Inoltre, i rapporti sessuali diventano sempre più dolorosi e difficoltosi.
A cosa è dovuta l’atrofia vulvo-vaginale?
L’atrofia è una condizione fisiologica che si instaura con la menopausa e cioè con la cessazione dell’attività delle ovaie. Questo in quanto la vagina e la vulva presentano numerosi recettori per estrogeni ed androgeni che con la menopausa non vengono più prodotti.
Quali sono le opzioni di trattamento disponibili per l’atrofia vulvo-vaginale?
I trattamenti variano dall’utilizzo di terapie locali con ovuli o gel contenenti ormoni o con prodotti idratanti a terapie da assumere per bocca.
Da alcuni anni si utilizzano tecnologie per permettere alla mucosa vaginale di ritornare alle condizioni precedenti la menopausa: laser, radiofrequenza ed elettroporazione (questa tecnica consente di veicolare sostanze idratanti ed ormonali ad un livello più profondo).
È possibile prevenire l’atrofia vulvo-vaginale?
La prevenzione consiste, nei casi in cui non ci siano controindicazioni o il rifiuto della paziente, in una terapia ormonale sostitutiva (TOS) che in fase iniziale di post-menopausa è utile per evitare anche problematiche a carico dell’apparato scheletrico (osteoporosi) e cardio-vascolare.