Biopsia cerebrale robotica: come funziona?
La robotica oggigiorno viene utilizzata in vari ambiti della medicina, tra cui la Neurochirurgia dove ha trovato ampio campo di azione, integrando la tecnica stereotassica. Le biopsie robotiche sono procedure più precise, sicure, mininvasive e rapide rispetto alla chirurgia stereotassica tradizionale. Cerchiamo di capire come funziona la biopsia cerebrale robotica grazie all’intervento del Dott. Federico Giuseppe Legnani, specialista in Neurochirurgia
Che cos’è la biopsia al cervello robotica?
Si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico in anestesia generale, nel quale, attraverso l’utilizzo di un ago lungo e sottile, vengono prelevati piccoli frammenti di tessuto patologico dalla profondità dall’encefalo, al fine di determinare il tipo di lesione ed identificare la terapia più adeguata.
È un esame a cui non tutti i pazienti possono sottoporsi perché può presentare alcune controindicazioni, non solo in base alle condizioni cliniche, ma anche correlate all’impossibilità di alcuni pazienti ad eseguire la risonanza magnetica per la presenza di protesi metalliche, di apparecchi elettronici impiantati, insufficienza renale o allergie al mezzo di contrasto.
Quando bisogna sottoporsi a tale esame?
Si esegue in tutti quei casi in cui non è possibile o non è indicato eseguire un intervento di asportazione della lesione, ma è necessario ottenere una diagnosi istologica precisa per impostare le cure nel modo più sicuro ed efficace. Le principali condizioni sono:
Come si esegue?
La biopsia cerebrale robotica consiste nel realizzare, sotto controllo robotico, una piccola incisione della cute (circa 1 cm), praticare un minuscolo forellino nell’osso ed introdurre un sottile ago che, grazie al sistema robotico neuronavigato è in grado di raggiungere con sicurezza e precisione il tessuto patologico da analizzare nella profondità dell’encefalo.
Per realizzare questa procedure si utilizzano le immagini di TAC e RM eseguite prima dell’intervento e si combinano queste immagini con il sistema di navigazione robotico intraoperatorio.
Ci sono norme di preparazione?
Generalmente, la biopsia cerebrale si esegue in anestesia generale, quindi il paziente deve essere a digiuno dalla sera precedente.
Non è necessario sospendere i trattamenti farmacologici abituali, a meno che non si tratti di una terapia anticoagulante.
Cosa succede dopo l’esame?
Una volta eseguito l’esame il paziente deve rimanere sotto osservazione in regime di ricovero solitamente per 1 o 2 giorni dopo l’intervento.
Quali sono i vantaggi della biopsia cerebrale robotica?
Grazie al braccio robotico questa procedura include molteplici vantaggi, tra cui:
- Tecnica mininvasiva più sicura e precisa
- Riduzione dei tempi di intervento
- Riduzione dei tempi di degenza in ospedale
- Recupero più veloce
- Migliore risultato estetico (piccolissima cicatrice)
- Basso tasso di insorgenza di complicanze