Calcoli biliari: cause, sintomi e trattamenti
I calcoli biliari sono una delle condizioni più comuni che interessano la colecisti, un organo fondamentale per il processo digestivo. Questa patologia può causare disturbi significativi, ma con una diagnosi tempestiva è possibile intervenire in modo efficace. Approfondiamo l’argomento con il Prof. Sergio Morini, Gastroenterologo a Roma.
Cosa sono i calcoli biliari?
I calcoli biliari sono formazioni solide che non raramente (10% - 15% della popolazione, particolarmente femminile) compaiono nella colecisti quando i componenti della bile, prevalentemente colesterolo e sali biliari, cristallizzano per il loro alterato rapporto.
Le dimensioni possono variare da pochi millimetri, più frequentemente, a qualche centimetro. Nella maggior parte dei casi i calcoli biliari rimangono asintomatici per anni e spesso sono diagnosticati in occasione di una ecografia addominale. Tuttavia nel 20% dei casi possono causare una sintomatologia ben specifica rappresentata dalla colica epatica: un dolore in corrispondenza della zona epatica, intenso, che può durare anche a lungo. Il dolore puo estendersi all’apice della spalla destra o sotto lo sterno. In altri casi si presenta come una dolenzia in sede epatica dopo pasti grassi. E’ da sottolineare che i disturbi dispeptici quali bruciore, gonfiore o digestione lenta non fanno parte dei sintomi causati dai calcoli ma a volte vi si associano.
Cause principali
Tra le principali cause dei calcoli biliari troviamo:
- Eccesso di colesterolo nella bile che è indipendente dai valori del colesterolo nel sangue.
- Ridotta contrazione della colecisti, che altera il regolare svuotamento (ad esempio in occasione di digiuno o cure dimagranti.
- Alterazioni ormonali, come quelle che si verificano durante la gravidanza.
- Dieta ricca di grassi e povera di fibre.
- Fattori genetici, che alterano la produzione e il riassorbimento della bile.
Sintomi più comuni
Non sempre i calcoli biliari causano sintomi. Quando presenti, i disturbi più comuni includono:
- Dolore addominale, localizzato nella parte superiore destra dell’addome. E’ particolarmente intenso e prolungato per cui il paziente richiede un intervento medico.
- Nausea e vomito, scatenati spesso da pasti abbondanti o grassi.
- Febbre, più raramente può comparire se, oltre all'infiammazione della parete colecistica sopravviene l'infezione (colecistite).
- Ittero. Raramente può comparire un colore giallo della cute e delle sclere se un piccolo calcolo fuoriesce dalla colecisti e occlude il dotto biliare.
- Indigestione cronica (dispepsia); si ribadisce che questo tipo di sintomatologia, associata a difficoltà digestiva, non è causato dai calcoli nella colecisti e dovrà avere una terapia differente.
Quali sono i trattamenti disponibili attualmente?
Il trattamento dei calcoli biliari dipende dalla presenza o meno di sintomi.
- Asintomatici: Se i calcoli non causano disturbi, spesso non è necessario alcun trattamento. Sarà sufficiente una dieta povera di grassi animali e ricca di fibre.
- Sintomatici: Il trattamento della colica biliare si basa su antinfiammatori ed antispastici. Se compare febbre sarà necessario somministrare immediatamente antibiotici per evitare ulteriori complicanze. In alcuni pazienti la colica può rimanere isolata e ripresentarsi a distanza di tempo.
- Terapie farmacologiche: Farmaci a base di acidi biliari possono essere utilizzati nei casi in cui una ecografia evidenzi “sabbia biliare”. I controlli ecografici daranno indicazioni sull’efficacia di questa terapia.
- Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE): In alcuni casi in cui il calcolo fuoriesce dalla colecsti occludendo il dotto epatico. In questo caso oltre al dolore può comparire ittero e/o una iniziale pancreatite. Si dovrà rapidamente procedere alla sua rimozione per via endoscopica. Questo intervento ha ormai un successo vicino al 100% dei casi ed è praticabile in ogni ospedale.
- Litotrissia : è una metodica con cui si provoca la rottura del calcolo con mezzi meccanici o onde d’urto. Può essere effettuata per via endoscopica in corso di CPRE o extracorporea. Quest’ultima è una tecnica che ha indicazioni particolari ed è utilizzata per frammentare calcoli di grandi dimensioni che si trovano al di fuori della colecisti.
- Colecistectomia laparoscopica: La rimozione della colecisti, oggi considerata la soluzione definitiva nella calcolosi è l’intervento di prima scelta nei casi in cui le coliche biliari si ripetono o si complicano.
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Come fare prevenzione?
Per prevenire i calcoli biliari è importante adottare uno stile di vita sano, che includa:
- Dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e fibre, limitando i grassi. Si deve tenere presente che la formazione dei calcoli, legata nella maggior parte dei casi ad un alterato rapporto tra sali biliari e colesterolo coinvolge, oltre al fegato, particolarmente l’intestino tenue.
- Esercizio fisico regolare, per mantenere un peso corporeo ideale.
- Evitare diete drastiche o periodi prolungati di digiuno che possono alterare la produzione di bile e lo svuotamento della colectisti.
Conclusioni
I calcoli biliari rappresentano una condizione comune ma gestibile. In presenza di sintomi, è fondamentale rivolgersi a uno specialista in Gastroenterologia come il Prof. Sergio Morini per una diagnosi accurata e un trattamento personalizzato.