Calcolosi della Colecisti: cosa è importante sapere?
La colecisti o cistifellea è un piccolo organo che si trova sotto il fegato e che immagazzina la bile, che prodotta dal fegato serve per digerire i grassi. Quando poi sono presenti dei calcoli significa che vi sono dei piccoli depositi di materiale solido formati prevalentemente da colesterolo e sale, che ostruiscono il passaggio della bile causando problematiche quali colica biliare oppure pancreatite o colangite, nei casi meno gravi. Della calcolosi della colecisti, prima causa dei disturbi delle vie biliari, ce ne parla il Dott. Francesco Giovinazzo, Chirurgo Generale a Roma
Con quali sintomi si manifesta la calcolosi della colecisti?
L’80% circa della popolazione affetta da calcolosi della colecisti è asintomatica.
Il principale sintomo è il dolore epigastrico e/o in ipocondrio destro, con possibile irradiazione posteriore alla spalla omolaterale o alla scapola, solitamente severo, che di solito insorge dopo i pasti abbondanti e che spesso è associato a vomito e nausea.
In caso di semplice colica biliare, tale sintomatologia spesso è di breve durata; in caso di complicanze, come la colecistite acuta, diventa più lunga e possono manifestarsi sintomi diversi quali ittero e febbre.
Quali sono i fattori di rischio per un’eventuale calcolosi della colecisti?
I fattori di rischio per un’eventuale calcolosi della colecisti sono i seguenti:
- età avanzata;
- obesità;
- etnia americana o indiana;
- diabete mellito;
- dieta ricca di zuccheri raffinati e grassi;
- perdita di peso a causa di intervento chirurgico bariatrico o a una dieta ipocalorica;
- anamnesi familiare positiva;
- farmaci (statine, estrogeni e progestinici, fibrati, ciclosporina e octreotide).
Quali sono i trattamenti disponibili per la calcolosi della colecisti?
In caso di paziente asintomatico non è consigliata alcuna terapia, ma se invece Il paziente presenta dei sintomi come quelli sopra indicati allora può essere raccomandata la colecistectomia laparoscopica come opzione di trattamento.
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Quanto è importante una corretta dieta nei pazienti con calcolosi della colecisti?
Per chi non presenta sintomi è comunque consigliata l’assunzione di pasti frequenti, in modo tale da sollecitare lo svuotamento della colecisti più volte al giorno e allo stesso tempo tenere sotto controllo il colesterolo, principale responsabile della formazione dei calcoli.
I pasti devono inoltre essere composti da alimenti poveri di tutto ciò che stimola in maniera eccessiva il flusso biliare: cibi grassi, fritti, spezie forti e caffè.
In quali casi è necessario intervenire d’urgenza?
In caso di colecistite acuta è necessario intervenire con la colecistectomia, che è il trattamento di prima scelta, di solito durante le prime 24-48 h in caso di:
- pazienti a basso rischio chirurgico;
- pazienti anziani o diabetici, e quindi a maggior rischio di empiema, complicanze infettive, perforazione, gangrena.
In caso di un paziente con alto rischio chirurgico, la colecistectomia viene posticipata fino a quando la terapia medica non si stabilizza, o fino a quando si risolve il quadro acuto di colecistite. Se si risolve, la colecistectomia può essere eseguita dopo circa 6 settimane.
Dato che la colecistectomia è la scelta terapeutica riservata solo ai pazienti sintomatici, oppure a chi presenta un organo con caratteristiche anomale, si può optare per una terapia farmacologica con l’acido ursodesossicolico, che però viene proposta solo se sono presenti delle controindicazioni all’intervento chirurgico.
Quali sono gli interventi chirurgici possibili?
L’intervento di colecistectomia può essere fatto nei seguenti modi:
- Colecistectomia tradizionale “open”, nel caso in cui la procedura laparoscopica fosse controindicata oppure a seguito di complicazioni durante la sua esecuzione, che possono essere sia intraoperatorie (lesioni vascolari, delle vie biliari o vascolari o perforazione della colecisti) sia postoperatorie (dispepsia, diarrea, dolore addominale o infezioni).
- Colecistectomia laparoscopica, che presenta alcuni vantaggi quali la riduzione del dolore post-operatorio oppure del tempo di degenza, oltre a un migliore risultato estetico.
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