Cancro al fegato (HCC): caratteristiche, diagnosi precoce e trattamenti avanzati
Il cancro al fegato, o epatocarcinoma (HCC), è una malattia che tende a progredire gradualmente, compromettendo le funzioni epatiche nel corso del tempo. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi negli stadi avanzati è estremamente bassa, stimata intorno al 5%
Quali sono le caratteristiche di tale neoplasia?
Un aspetto interessante dell'HCC è la sua relativa rarità di diffusione al di fuori del fegato rispetto ad altri tumori maligni. Le metastasi extra-epatiche dell'HCC non sono frequenti, colpendo soprattutto polmone, ossa e ghiandole surrenali. Anche i linfonodi possono essere coinvolti, tuttavia, l'ingrandimento dei linfonodi all'ilo epatico, rilevato tramite TAC o RMN, non è sempre indicativo di metastasi, specialmente in pazienti con una lunga storia di epatite cronica.
Quanto è importante la diagnosi precoce?
La scoperta precoce dell'HCC può avvenire attraverso controlli periodici nei pazienti con malattie epatiche croniche e cirrosi, diminuendo così la progressione della malattia e migliorando le prospettive di trattamento. Negli ultimi decenni, la diagnosi precoce dell'HCC è diventata sempre più comune, migliorando significativamente le opzioni terapeutiche per i pazienti.
Attualmente, al 30-40% dei pazienti si diagnostica il cancro al fegato in uno stadio iniziale grazie alla sorveglianza attiva nei gruppi ad alto rischio.
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La diagnosi dell’HCC viene eseguita da centri esperti, con esami radiologici quali ecografia, TAC e RM. Se gli esami radiologici sono dirimenti e concordanti non è necessario eseguire la biopsia della lesione per via percutanea. Attualmente la biopsia è necessaria solo per le forme atipiche e per i protocolli di ricerca.
Quali trattamenti vengono impiegati?
Quando l'HCC viene individuato precocemente, ci sono diverse opzioni di trattamento disponibili: terapie locoregionali eseguite dal radiologo interventista, terapie chirurgiche e terapie mediche. Nel percorso il paziente con HCC può anche eseguire più trattamenti in associazione tra loro.
Tuttavia, le possibilità di trattamento dipendono non solo dallo stadio del tumore, ma anche dalla gravità della cirrosi sottostante, che può influenzare le scelte terapeutiche. Le attuali linee guida prevedono che, nello stadio iniziale per un tumore <= cm 2, la terapia più idonea è la termoablazione (RFA o MW) percutanea guidata con imaging radiologico. Esiste in ogni caso per ogni stadio di malattia, la terapia idonea, che è scelta da un team di specialisti.
I trattamenti chirurgici che vanno dalla resezione al trapianto, vengono riservati a casi ben selezionati, che tengono in considerazione le dimensioni del tumore, la sede e soprattutto lo stadio funzionale del fegato. Il trapianto è teoricamente la terapia ideale perché risolve sia il problema neoplastico che la compromissione funzionale dell’organo. La terapia medica, ultimamente con la immunoterapia è una valida terapia da utilizzare da sola in stadi avanzati o in associazione con terapie locoregionali intra-arteriose come la TAE e la TACE. La maggiore tutela del paziente con HCC è di affidarsi a centri oncologici che abbiano la disponibilità degli specialisti idonei per il trattamento di tale patologia.