Carcinoma della tiroide: conoscenze fondamentali per affrontare la malattia
La tiroide, una piccola ghiandola a forma di farfalla situata sotto il pomo di Adamo, svolge un ruolo cruciale nel regolare il metabolismo attraverso la produzione di ormoni tiroidei. Il carcinoma della tiroide è una condizione significativa, sebbene rara, che può interessare individui di varie fasce d'età e genere. Questo articolo esplora i sintomi, le diagnosi, le cause e le opzioni di trattamento disponibili per fornire una guida completa e accessibile a chiunque affronti questa patologia
Qual è l’incidenza del carcinoma della tiroide?
Il carcinoma della tiroide rappresenta circa il 2% di tutti i tumori e si sviluppa principalmente dalle cellule follicolari o parafollicolari della ghiandola. Colpisce principalmente adulti tra i 25 e i 60 anni, con una maggiore incidenza nelle donne. La tipologia più frequente è il carcinoma papillifero, nella maggior parte dei casi poco aggressivo e con atteggiamento indolente. Esistono anche tumori neuroendocrini della tiroide che colpiscono le cellule parafollicolari della ghiandola tiroide: è il caso del carcinoma midollare. Il carcinoma anaplastico, molto raro, purtroppo ha nella maggior parte dei casi una prognosi infausta.
Quali sono i sintomi?
Il sintomo più comune è la presenza di un nodulo tiroideo palpabile. Tuttavia, solo una piccola percentuale di noduli (3-5%) si rivela essere maligna. Altri segni possono includere masse linfonodali nel collo e, talvolta, si possono avere raucedine e/o senso di ingombro a livello del collo con “fame d’aria”.
Come si realizza la diagnosi?
La diagnosi inizia con un'ecografia tiroidea, che permette di valutare le dimensioni e le caratteristiche dei noduli. L'agoaspirato con ago sottile viene utilizzato per esaminare le cellule del nodulo, distinguendo tra noduli benigni e maligni. Altri test includono la scintigrafia tiroidea e, per il carcinoma midollare, la misurazione dei livelli di calcitonina e test genetici.
Quali sono le cause?
Le cause esatte non sono sempre chiare, ma l'esposizione a radiazioni è un fattore di rischio noto, soprattutto in persone trattate con radioterapia al collo o esposte a radiazioni ambientali.
Quali sono i trattamenti disponibili?
Dopo adeguato inquadramento da parte dell’Endocrinologo, il trattamento principale è la chirurgia per rimuovere la tiroide (tiroidectomia) e, se necessario, i linfonodi del collo. Questa chirurgia viene potenziata dall’utilizzo del neuro-monitoraggio intraoperatorio (NIM) dei nervi laringei. La terapia radiometabolica con iodio-131 può essere usata per distruggere residui tiroidei maligni. In casi avanzati, la radioterapia e la chemioterapia possono essere necessarie.
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Follow-up
Il follow-up viene generalmente eseguito da parte dello Specialista Endocrinologo e/o Oncologo, in base tipo di carcinoma trattato, con monitoraggio regolare dei livelli ormonali, della calcemia e delle immagini per rilevare eventuali recidive. Una paresi e/o paralisi delle corde vocali, uno stupor permanente delle ghiandole paratiroidi con ipocalcemia può rientrare negli esiti di una chirurgia oncologica dei tumori della tiroide.
La rieducazione logopedica e la fonochirurgia (laringoplastica iniettiva) possono giocare un ruolo nel recupero di una buona qualità della voce. In casi estremi, come nei tumori più aggressivi e avanzati, può essere necessaria una tracheotomia per garantire la respirazione.
In sintesi, il carcinoma della tiroide è una patologia complessa che richiede una diagnosi precoce e un trattamento specializzato. Conoscere i sintomi e sottoporsi a controlli regolari sono fondamentali per una gestione efficace della malattia.