Articoli medici di Neurologia
Il legame tra asse HPA e regolazione del sonno
L’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene) non determina di per sé il sonno e la veglia. In effetti, ci sono altre aree del nostro sistema nervoso centrale che dirigono sonno e veglia. Tuttavia, anche l’ipotalamo, che è il leader dell’HPA, ha un ruolo molto importante: quello di orologio biologico. I nostri ritmi sono legati a un orologio interno che è collocato proprio dentro il nostro ipotalamo. Da qui, durante l’intero giorno e notte, vengono inviati i corretti segnali per regolare le funzioni, funzioni che ovviamente includono il sonno e la veglia.
HPA. Come funziona l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene nel regolare lo stress?
L'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) gioca un ruolo cruciale nella nostra risposta allo stress. Questo articolo esplora il funzionamento dell'asse HPA, le conseguenze della sua iperattività e l'importanza di mantenere l'equilibrio per il benessere generale.
L’emicrania da un punto di vista neurologico
L'emicrania è un disturbo neurologico caratterizzato principalmente da cefalee ricorrenti, tipicamente localizzate su un lato della testa. Ce ne parla il Dott. Mauro Colangelo, specialista in Neurologia.
In che modi la dieta può modulare la composizione del microbiota?
Il microbiota umano cambia con l’età, varia molto e in modo veloce a seconda dell’alimentazione. È indirizzato in modo che si direbbe positivo dai Bifidobatteri, raggiunge la sua miglior forma che consiste nella presenza di centinaia e centinaia di popolazioni batteriche (diversità) in età adulta. In età inoltrata, diventa sempre meno vario, più povero di Bifidobatteri e più ricco di Proteobatteri. Benché ogni essere umano abbia il “suo caratteristico microbiota”, il microbiota risulta molto velocemente dinamico e la dieta può farlo cambiare molto perché cambiano i nutrienti di cui alcune popolazioni di batteri vivono.
Malformazione di Chiari: cause e sintomi
La Malformazione di Chiari è una condizione complessa, che spesso ha esordio clinico durante l’infanzia e l’adolescenza, e che necessita un'attenta gestione da parte di un neurochirurgo altamente specializzato. Approfondiamo l’argomento con la Dott.ssa Stefania Acerno, specialista in Neurochirurgia.
Riabilitazione neurologica: un percorso per il recupero funzionale della persona con disabilità
La riabilitazione neurologica (o Neuroriabilitazione) è un processo fondamentale per migliorare la qualità di vita delle persone che hanno subito danni al sistema nervoso centrale o periferico, aiutandoli a recuperare, per quanto possibile, le funzioni motorie, cognitive e sensoriali compromesse da patologie neurologiche. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Michelangelo Bartolo, specialista in Neurologia.
Terapia con tossina botulinica: un'opzione per i disturbi neurologici
Originariamente nota per il suo utilizzo in campo estetico, la tossina botulinica è oggi ampiamente impiegata per alleviare sintomi legati a patologie neurologiche, grazie alle sue proprietà di riduzione della contrazione muscolare.
Microbiota. Scopri quali fattori esterni lo influenzano negativamente
Nonostante ogni individuo sia caratterizzato da un “proprio e personale microbiota”, il microbiota cambia velocemente per poi tendere a tornare alla situazione iniziale.
Il ruolo del microbiota nell'organismo umano
Il microbiota ha una diretta correlazione con la salute: un microbiota alterato è associato all’insorgenza del 90% delle malattie.
Cefalea: un approccio neurologico per trattare e prevenire il mal di testa
Cefalea è il termine scientifico per indicare il mal di testa. Qualsiasi mal di testa pertanto è una “cefalea”. La cefalea è solo un sintomo e può costituire il disturbo esclusivo o principale lamentato dal soggetto, come accade nelle cefalee primarie oppure essere la spia di un disordine organico di vario tipo, come succede nelle cefalee secondarie. Fortunatamente le cefalee primarie, cioè le cefalee-malattia, costituiscono la grande maggioranza delle cefalee, ma escludere una cefalea secondaria, gruppo all’interno del quale si annidano anche alcune condizioni pericolose come ad esempio la cefalea da rottura di aneurisma cerebrale, è il primo compito del neurologo. Dopo aver escluso una cefalea secondaria, è necessario inquadrare esattamente il tipo di cefalea primaria per poterne proporre un adeguato trattamento. Nell’articolo sottostante il Prof. Franco Granella, neurologo esperto in cefalee, ci spiega quali sono le principali forme di cefalea primaria e come si possono gestire.