Cattiva digestione: quali sono le cause?
Molti italiani soffrono di dispepsia, ossia disturbi legati alla cattiva digestione. Oltre ad avvertire una sensazione continua di pesantezza, i soggetti colpiti lamentano bruciore, dolore addominale e allo stomaco, flatulenza, alitosi, nausea e vomito. È evidente che questi sintomi incidono in modo estremamente negativo sulla vita di tutti i giorni, ed è opportuno chiedere un consiglio al proprio medico o ad un gastroenterologo.
Le cause della cattiva digestione
Le cause fisiche:
- Cattiva nutrizione: cibi fritti o elaborati, bevande gassate o troppo fredde, alcol e pasti abbondanti non permettono al nostro organismo di lavorare correttamente. Anche mangiare troppo in fretta e non masticare il cibo influenza moltissimo la digestione. Quando si mangia troppo o male, il nostro organismo viene sottoposto ad un forte carico di lavoro e stress, che rende la digestione più lenta e faticosa.
- Stile di vita sedentario: chi non pratica alcun tipo di esercizio fisico rischia di rallentare il proprio metabolismo. Dedicare ogni giorno un po’ del proprio tempo al movimento aiuta a riattivarlo e a renderlo più veloce.
- Fumo: rallenta lo svuotamento dello stomaco e danneggia la mucosa gastrica. La famosa sigaretta a fine pasto è un’abitudine assolutamente sbagliata e da eliminare.
- Età e sesso: i soggetti anziani producono meno saliva, bile, succhi gastrici ed enzimi digestivi. Per questo, il loro processo digestivo è rallentato. Le donne ne soffrono più frequentemente degli uomini, in quanto hanno un numero maggiore di recettori nel tubo digerente.
- Malattie e assunzione di farmaci: la cattiva digestione potrebbe essere causata da malattie e tumori dell’apparato digerente e urogenitale, allergie o intolleranze alimentari, ulcere, gastriti, patologie come il diabete, l’obesità, etc. La dispepsia potrebbe essere anche la conseguenza dell’assunzione prolungata di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Le cause psicologiche:
- Ansia e stress: non a caso la dispepsia è una malattia tipica dei paesi più sviluppati. Coloro che vivono una vita troppo stressante o periodi di forte preoccupazione sono ipersensibili all’acido gastrico e per questo soffrono di bruciori e altri disturbi. La cosa preoccupante è che i soggetti che si sentono a disagio a causa della cattiva digestione rischiano di accumulare ulteriore stress, tensioni e di isolarsi dalla vita sociale.
- Uso eccessivo della tecnologia: usare gli Smartphone, lavorare sui tablet e guardare la televisione mentre si mangia aumenta le probabilità di una cattiva digestione. Infatti, siamo distratti e non diamo importanza al cibo, mangiamo di fretta e veniamo turbati da ciò che vediamo o leggiamo. Durante i pasti, è consigliabile “staccarsi” dai dispositivi, rilassare mente e corpo e dedicarsi maggiormente alla propria nutrizione.
Cosa fare?
Se sottovalutata, la dispepsia potrebbe incidere negativamente sulla vita di chi ne soffre. Non solo: potrebbe anche essere il sintomo di qualcosa di più grave. È opportuno chiedere consiglio al proprio medico, che saprà indicare gli esami e le cure più adatte per ogni caso. A volte, si tratta semplicemente di cambiare le proprie abitudini alimentari e stile di vita.
Karin Mosca