Cefalee: come riconoscerle e capire di che tipo si tratta
Le cefalee sono un problema comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Ma non tutte le cefalee sono uguali. Saperle distinguere è il primo passo per affrontarle nel modo giusto. Scopriamo insieme come riconoscerle e quali segnali non ignorare.
Cefalee primarie: le più comuni
Le cefalee primarie sono quelle che si manifestano senza una causa medica sottostante. Le più frequenti sono:
- emicrania: un dolore intenso, spesso localizzato su un solo lato della testa. Può essere pulsante e accompagnato da sintomi come nausea, sensibilità alla luce (fotofobia) e al suono (fonofobia). In alcuni casi, si presenta con l’aura, ovvero disturbi visivi o neurologici transitori come lampi di luce o formicolii.
- cefalea tensiva: il tipo più diffuso. Si percepisce come una fascia stretta intorno alla testa, con dolore bilaterale e costante, di intensità lieve o moderata. È spesso legata a stress o tensioni muscolari.
- cefalea a grappolo: meno comune, ma estremamente dolorosa. Gli attacchi sono brevi ma intensi, spesso localizzati intorno a un occhio. Possono essere accompagnati da lacrimazione, congestione nasale e rossore del viso. Gli episodi si verificano a cicli, detti grappoli, che possono durare settimane o mesi.
Cefalee secondarie: il campanello d’allarme
Le cefalee secondarie, invece, sono il sintomo di un’altra condizione, spesso più seria. Possono essere causate da infezioni come meningiti, traumi cranici, emorragie cerebrali o problemi di pressione intracranica.
I segnali di allarme includono:
- Dolore improvviso e intenso mai provato prima.
- Cefalea associata a febbre alta, confusione mentale o rigidità del collo.
- Alterazioni neurologiche come perdita di forza o difficoltà nel parlare.
Quando contattare un neurologo
Non tutte le cefalee richiedono una visita specialistica, ma alcune condizioni devono essere valutate immediatamente da un neurologo. Contatta un esperto se:
- Le cefalee sono ricorrenti, frequenti o peggiorano progressivamente.
- Hai episodi che non rispondono ai farmaci da banco o interferiscono con le attività quotidiane.
- Noti cambiamenti improvvisi nella tipologia o nell’intensità del dolore.
- Hai segnali di allarme come quelli descritti sopra (febbre, alterazioni neurologiche, confusione mentale).
Una diagnosi tempestiva può prevenire complicazioni e migliorare significativamente la qualità della vita.
Quando preoccuparsi e come viene fatta la diagnosi
Se soffri di cefalee frequenti o debilitanti, un’anamnesi approfondita e un diario dei sintomi possono aiutare il neurologo a identificare il tipo di cefalea. In alcuni casi, sono necessari esami come la TAC, la risonanza magnetica o la puntura lombare per escludere cause secondarie.
Trattamenti e rimedi per le cefalee
Il trattamento varia a seconda del tipo di cefalea. Le cefalee primarie possono essere gestite con analgesici, farmaci specifici come i triptani, o terapie preventive in caso di sintomi più frequenti. Per le cefalee secondarie, è essenziale intervenire sulla causa scatenante, che può richiedere antibiotici, interventi chirurgici o altre terapie specifiche.
Ricorda: affrontare le cefalee in modo efficace significa agire non solo sui sintomi, ma anche sui fattori scatenanti, come stress, igiene del sonno, postura o alimentazione. Parla con il tuo medico per individuare la strategia più adatta a te.