Chirurgia delle patologie vertebrali
Osserviamo in questo articolo quali sono le patologie vertebrali per cui è richiesta la terapia chirurgica e quali le tipologie predilette di intervento. Ce ne parla il Dott. Nicola Gigante, esperto in Neurochirurgia a Taranto
Chirurgia e patologie vertebrali: quali le più frequenti?
Tra le patologie che interessano la colonna vertebrale, quelle che più frequentemente necessitano un intervento chirurgico sono:
- le degenerative come ernie e stenosi;
- le traumatiche come fratture e listesi;
- le neoplastiche.
Chi sono i candidati idonei?
Il medico chirurgo può determinare se un paziente è idoneo o meno alla terapia chirurgica basandosi sulla congruità tra sintomatologia lamentata dal paziente ed esami strumentali. Infatti, talvolta può verificarsi il riscontro strumentale di discopatie o stenosi vertebrali che non determinano disturbi clinici significativi. In tali casi potrebbe essere più indicato un trattamento conservativo e/o fisioterapico.
Quali sono le tecniche più utilizzate?
Le tecniche chirurgiche tradizionali continuano a rappresentare il gold standard della chirurgia vertebrale. Tuttavia, è sempre più frequente l'utilizzo di tecniche mininvasive percutanee ed endoscopiche.
Rischi e complicazioni della chirurgia vertebrale
Sebbene l'uso del microscopio operatore e l'esperienza acquisita nella pratica chirurgica ne abbiano drasticamente ridotto l'incidenza, potrebbero verificarsi, ormai eccezionalmente, emorragie, infezioni, fissurazioni durali con raccolte liquorali o addirittura danni alle strutture nervose.
Tempi di recupero post-intervento
Di fatto, l'uso di tecniche mini-invasive ha notevolmente ridotto i tempi di recupero.
I pazienti vengono generalmente mobilizzati il giorno stesso o il giorno successivo all'intervento, e dimessi in seconda giornata.
Alternative non chirurgiche
Nell'ambito di un percorso terapeutico, prima di arrivare al trattamento chirurgico, il medico chirurgo può optare per delle terapie di tipo conservativo, tra queste si includono:
- terapie farmacologiche;
- uso di ortesi (corsetti);
- ginnastica posturale;
- cicli di fisiokinesiterapia.