Chirurgia mininvasiva della stenosi carotidea
La stenosi carotidea può provocare l’ictus, che rappresenta la seconda causa di morte nel mondo. Ma che cos’è esattamente la stenosi carotidea? Scopriamone le cause e i sintomi, oltre ai trattamenti che si possono impiegare in questi casi, grazie all’intervento del Dott. Palazzo Vincenzo, specialista in Chirurgia vascolare
Che cos’è la stenosi carotidea?
Si tratta di un restringimento dell’arteria che irrora il cervello con conseguente ridotto apporto di sangue.
Quali sono i sintomi?
La stenosi della carotide può determinare una ischemia cerebrale transitoria (TIA) oppure, evenienza molto grave e disabilitante, un ictus cerebrale. I sintomi dipendono dall’area cerebrale che va incontro ad ischemia, quindi possono includere:
- Paralisi degli arti dal lato opposto alla carotide ostruita
- Mancata coordinazione nei movimenti
- Perdita della vista o visione sdoppiata o annebbiata
- Difficoltà a parlare
- Paresi del viso
Quali sono le cause della stenosi carotidea?
La stenosi carotidea è provocata principalmente dall’aterosclerosi, che causa un accumulo di colesterolo e calcio nella parete dell’arterie con la formazione di placche che impediscono un adeguato afflusso del sangue. I fattori di rischio sono rappresentati da diabete, obesità, ipertensione arteriosa, alti livelli di colesterolo nel sangue e fumo di sigaretta.
Qual è il trattamento della stenosi carotidea?
Il trattamento della stenosi carotidea dipende dalla sua entità e dal quadro clinico. Nelle stenosi asintomatiche al disotto del 70% è indicata la sola terapia medica, con farmaci antiaggreganti piastrinici che rendono più fluido il sangue e con farmaci che servono ad abbassare i livelli di colesterolo ematici. Fondamentale è anche uno stile di vita ed alimentare adeguato, che prevede una dieta a basso contenuto di carboidrati e grassi e l’abolizione totale del fumo di sigaretta.
Nelle stenosi maggiori del 70% ed in quelle sintomatiche è indicato eseguire il trattamento chirurgico. Esso può essere quello tradizionale chirurgico, ossia a cielo aperto, oppure quello endovascolare mininvasivo.
Il trattamento chirurgico open denominato Tromboendoarteriectomia, eseguito di solito in anestesia generale, prevede una incisione di circa 5-7 cm al collo con isolamento della carotide e la sua apertura con rimozione della placca stenosante.
Il trattamento endovascolare, invece, è eseguito in anestesia locale, non necessita di incisioni chirurgiche, e consiste nell’inserire uno stent nella carotide partendo da una puntura che viene fatta nella regione inguinale, con dimissione di solito il giorno dopo la procedura.
La scelta tra le due metodiche viene effettuata dal clinico in base alle caratteristiche della placca da trattare, all’età ed alle patologie concomitanti.