Chirurgia Ricostruttiva Urologica Pediatrica
Il Prof. Emilio Merlini, esperto in Urologia Pediatrica a Torino, ci parla del ruolo dell'urologo pediatrico e degli interventi di chirurgia ricostruttiva più comuni nei bambini
Di quali patologie si occupa maggiormente un Urologo Pediatrico?
L’Urologo Pediatrico si occupa di tutte le patologie malformative, neoplastiche e disfunzionali dell’apparato urinario genitale sia nel maschio che nella femmina. Le malformazioni congenite occupano un ruolo principale ma anche le patologie disfunzionali come i disturbi della minzione, l’enuresi, i bambini che soffrono di incontinenza e tutte le tipologie di neoplasie pediatriche rappresentano una parte significativa dell’attività di un urologo pediatrico. Per neoplasie si intendono neoplasie del rene, dei surreni e della vescica. Le altre malformazioni congenite sono le ostruzioni delle vie urinarie, il reflusso vescico-ureterale e le infezioni delle vie urinarie.
Le malformazioni urologiche vengono diagnosticate fin dalla nascita?
Sì, molte malformazioni urologiche vengono diagnosticate prima della nascita, tant’è vero che nell’ambito delle diagnosi delle malformazioni congenite del neonato le malformazioni urologiche sono al secondo posto dopo le malformazioni del sistema nervoso. Molte vengono riconosciute alla nascita, altre, come ad esempio alcune forme di idronefrosi e di reflusso, vengono diagnosticate più tardivamente, soltanto quando si manifestano. Sicuramente tutti i programmi sia di screening prenatale che post natale hanno sensibilmente anticipato l’epoca della diagnosi, facendo rientrare in tale categoria anche molti bambini che soffrono di anomalie destinate a risolversi spontaneamente.
Quali sono gli interventi di chirurgia ricostruttiva più frequenti nei bambini?
L’intervento di chirurgia ricostruttiva più frequente, senza dubbio, è la ricostruzione dell’uretra, dovuta ad esempio all’ipospadia o ad altre malformazioni dell’uretra e del pene. Queste malformazioni sono estremamente frequenti, si contano circa 3 casi ogni 1000 nati. Un altro intervento molto comune è la chirurgia ricostruttiva della via escretrice del rene e, in questo reparto in particolare, si eseguono numerosi interventi di ricostruzione genitale nella femmina nata con genitali ambigui e interventi ricostruttivi nel bambino nato con estrofia vescicale, cioè una malformazione molto grave che stiamo cercando di centralizzare in poche cliniche con particolare esperienza nel trattamento di questa malformazione.
Qual è l’intervento di chirurgia ricostruttiva di cui è più orgoglioso?
L’intervento di cui sono più orgoglioso è un’operazione che ho effettuato pochi mesi fa su una bambina che per una serie di sfortunate circostanze aveva completamente perso l’uretere del suo unico rene, per cui viveva con un catetere che drenava l’unico rene funzionante che le era rimasto. A questa bambina sono riuscito a ricostruire completamente l’uretere utilizzando l’appendice, cosa che è stata resa ancora più complicata dal fatto che il rene era a sinistra e l’appendice come tutti sanno è a destra. Perciò ho dovuto utilizzare l’appendice, farla passare dal lato sinistro e usarla per mettere in comunicazione il rene con la vescica. L’intervento è andato molto bene, grazie anche al fatto che, fortunatamente, l’appendice era molto lunga e molto ben vascolarizzata. Questo intervento ha avuto una grande risonanza sui social media sulla stampa non specializzata. Dal punto di vista invece delle difficoltà tecniche, l’intervento di cui sono più orgoglioso è sicuramente la ricostruzione completa della vescica nei bambini che sono nati senza o ai quali è stata asportata per tumori o per errori tecnici.