Cisti Pilonidale o Malattia del Sinus Pilonidalis: ne parliamo con un esperto
La cisti pilonidale, nota anche come “sinus pilonidalis”, è una condizione che colpisce la piega interglutea, ossia l’area tra i glutei. Questa patologia interessa principalmente persone giovani, in particolare uomini, con un’incidenza stimata intorno all’1%, mentre nelle giovani donne si presenta solo nello 0,1% dei casi. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Renato Pricolo, specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare e Proctologia a Milano, Lodi, Piacenza e Cremona.
Quali sono le cause della cisti pilonidale?
La formazione della cisti pilonidale avviene quando i peli si insinuano sotto il piano cutaneo e provocano una risposta infiammatoria da parte dell’organismo. Tra i fattori di rischio principali vi sono:
- Irsutismo: presenza di peli folti e spessi che possono penetrare facilmente sotto la pelle.
- Obesità: l’eccesso di peso può creare maggiori tensioni sulla zona interglutea.
- Posizione seduta prolungata: stare seduti per molte ore favorisce il contatto e la frizione dei tessuti.
- Predisposizione all’acne: aumenta la probabilità di ostruzione e irritazione cutanea.
Quando si sviluppa un’infezione, la cisti si riempie di pus e diventa dolorosa, generando secrezioni maleodoranti. In alcuni casi, l’irritazione può portare a una cronicizzazione della patologia, con sintomi che peggiorano col tempo.
Sintomi della cisti pilonidale
I sintomi della cisti pilonidale variano a seconda dello stadio della patologia. All’inizio può presentarsi come un semplice rigonfiamento o un indurimento nella piega interglutea, spesso accompagnato da prurito o fastidio locale. Tuttavia, se la cisti si infetta, i sintomi possono includere:
- Dolore intenso nell'area interessata;
- Arrossamento e gonfiore localizzati;
- Secrezione di pus o liquidi con odore sgradevole;
- Possibile febbre in caso di infezione grave.
Come trattare la cisti pilonidale?
Il trattamento principale per la cisti pilonidale è di tipo chirurgico. Esistono diverse tecniche a seconda della gravità e dell’estensione della cisti:
- Trattamento ambulatoriale: nei casi più semplici si può intervenire aprendo il tragitto cistico, rimuovendo i peli intrappolati e disinfettando la zona. Questa procedura minimamente invasiva prevede anche la detersione con sostanze chimiche atte a eliminare i tessuti sclerotici e infiammati.
- Escissione chirurgica tradizionale: in alternativa, si può procedere con l’asportazione del tragitto cistico, lasciando aperta la ferita per favorire una guarigione naturale o chiudendola con punti di sutura. Questo tipo di intervento comporta un tempo di guarigione più lungo e un decorso post-operatorio più complesso rispetto a trattamenti mini invasivi.
- Trattamento mini invasivo EPSiT (Endoscopic Pilonidal Sinus Treatment): una tecnica innovativa e mini invasiva, ideale per garantire una guarigione più rapida e un ridotto livello di dolore. Questa procedura, eseguibile in regime di day-hospital, consiste nel rimuovere peli e infezione attraverso due piccoli accessi grazie a un’endoscopia. Il trattamento EPSiT permette di evitare cicatrici evidenti e può essere eseguito con anestesia locale o epidurale, assicurando una ripresa più veloce per il paziente e riducendo al minimo il rischio di recidive.
Vantaggi del trattamento EPSiT
Il trattamento mini invasivo EPSiT è particolarmente apprezzato per la sua efficacia e la rapidità di guarigione. Gli interventi tradizionali richiedono una lunga degenza e cure post-operatorie, mentre l’EPSiT consente una gestione ottimale dell’infezione e del dolore, senza limitare le attività quotidiane del paziente per lunghi periodi. Inoltre, il rischio di infezioni post-operatorie è ridotto grazie alla precisione della tecnica endoscopica.
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Conclusione
La cisti pilonidale è una condizione piuttosto comune tra i giovani adulti e, se non trattata adeguatamente, può causare fastidi e complicazioni. La chirurgia rappresenta il trattamento risolutivo per la rimozione del sinus pilonidalis, con la possibilità di ricorrere a tecniche mini invasive come l’EPSiT per un recupero più veloce e una riduzione del dolore post-operatorio.
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