Colonscopia con endoscopio flessibile: come si esegue?
La colonscopia con endoscopio flessibile è ormai la metodica di scelta per effettuare una colonscopia, dato che consente di valutare le condizioni del colon-retto dall’interno in maniera più approfondita
Come funziona una colonscopia utilizzando un endoscopio flessibile?
La colonscopia è un esame che consiste nella visualizzazione dell'ultimo tratto del tubo digerente, in particolare del colon e dell’ultima ansa intestinale, dal retto risalendo fino al cieco.
Si esegue utilizzando una sonda flessibile chiamata endoscopio (colonscopio), che al suo apice è dotato di una videocamera e di una fonte luminosa che permettono la visualizzazione ad alta risoluzione delle pareti intestinali.
Attraverso dei canali endoscopici è possibile inoltre, durante la procedura, eseguire dei prelievi di tessuto (biopsie) che permettono sia di diagnosticare malattie infiammatorie croniche (malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa) sia di definire istologicamente una lesione sospetta.
Quali sono le misure preparatorie che un paziente deve adottare prima di sottoporsi a una colonscopia con endoscopio flessibile?
Prima di sottoporsi a colonscopia è fondamentale che il colon sia pulito e vuoto: eventuali residui infatti possono ostacolare la visione della mucosa e rendere rischioso l’esame.
Per ottenere una corretta pulizia si indicherà al paziente non solo una dieta adeguata che prevede l’eliminazione di frutta e verdura nei 3 giorni precedenti l’esame; ma anche l’assunzione di una soluzione con effetto lassativo da iniziare il giorno prima la procedura, che permetterà lo svuotamento e la pulizia completa del colon.
Se i pazienti assumono altri farmaci, è possibile che riceveranno alcune indicazioni da parte del proprio medico sulla necessità o meno di una sospensione o di un cambiamento di dosaggio.
Prima di effettuare la colonscopia si realizzerà un’anamnesi accurata per valutare eventuali allergie a farmaci e la terapia praticata dal paziente.
Quali sono i rischi di una colonscopia e le controindicazioni?
Non si raccomanda la realizzazione di colonscopia in paziente affetti da:
- diverticolite acuta
- megacolon tossico (la complicanza più importante della rettocolite ulcerosa)
Inoltre, si sconsiglia quando si è reduci da un intervento chirurgico a carico del colon-retto, per evitare il rischio di perforazioni intestinali.
Pur trattandosi di un esame a basso rischio, non si può del tutto escludere l’insorgenza di complicanze. Quella più grave è la perforazione della parete intestinale, che si verifica prevalentemente in caso di presenza di diverticoli. Ciò si verifica soprattutto in pazienti con età superiore ai 60 anni, poiché la loro parete risulta più sottile e pertanto più fragile, oppure in casi in cui la colonscopia si effettua per asportare polipi di grosse dimensioni (colonscopia operativa).
In tali casi è possibile anche che si verifichi un’emorragia, il più delle volte cicatrizzabile per mezzo del colonscopio (cauterizzazione).
Gli altri rischi sono legati al sedativo somministrato, che richiede una certa attenzione soprattutto in caso di soggetti cardiopatici, e che può causare:
- sonnolenza
- annebbiamento della vista
- secchezza della bocca
- reazioni allergiche
- aritmie cardiache