Come curare ernie e laparoceli
Il nostro esperto in Chirurgia Generale a Foggia, il Dott. Tommaso Petitti, ci spiega quali sono le possibili terapie per affrontare ernie e laparoceli
Ernie e laparoceli: di cosa si tratta?
Le ernie ed i laparoceli sono la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene a seguito dell’impegno attraverso forami o canali. Quando questi forami, canali o punti di lassità sono fisiologicamente presenti nell’organismo si parla di ernie, quando invece sono la conseguenza di incisioni chirurgiche si parla di laparoceli. I laparoceli sono quindi delle ernie che si sviluppano a seguito del cedimento di pregresse incisioni chirurgiche.
Da cosa possono essere causati?
Le ernie più frequenti d’interesse in Chirurgia Generale sono quelle della parete addominale, seguite da quelle diaframmatiche. Un aumento di pressione all’interno della cavità addominale come quella dovuta a sforzi fisici, salti, starnuti, colpi di tosse ma anche gravidanza e parto è responsabile dell’erniazione.
La pressione endoaddominale finisce per scaricarsi inevitabilmente nelle zone di minor resistenza di parete producendo l’erniazione del contenuto addominale.
La componente congenita nelle ernie è una costante. I laparoceli invece sono sempre acquisiti.
Come si manifestano?
La sintomatologia delle ernie di parete è estremamente variabile, si va dalla comparsa di una tumefazione non dolente nella sede dell’erniazione fino ai sintomi da strozzamento con dolore incoercibile, tumefazione lignea, nausea e vomito, chiusura dell’alvo a feci e gas. Tra questi estremi si colloca la sintomatologia della maggior parte delle forme.
La diagnosi è essenzialmente clinica: una visita specialistica permette la diagnosi nella maggior parte dei casi, senza necessità di ulteriori indagini. Gli esami strumentali come ad esempio l’ecografia (che però è operatore dipendente) o una TC di parete senza m.d.c. vengono richiesti a completamento nei laparoceli multiloculati o complessi ovvero nei casi dubbi per ernie di piccole dimensioni, magari in pazienti obesi, ovvero per la valutazione e la scelta preoperatoria dell’intervento.
Come curare le ernie e i laparoceli
Le ernie ed i laparoceli non guariscono, con il tempo possono solo peggiorare aumentando di dimensioni o complicandosi. La terapia è chirurgica: in urgenza (in caso di strozzamento) hanno indicazione assoluta, in elezione compatibilmente con le comorbilità del paziente. La tipologia d’intervento dipende da sede e caratteristiche del difetto erniario. Grossomodo si possono distinguere:
- Interventi con il posizionamento di protesi (la maggior parte);
- Interventi con sutura diretta, senza protesi.
Le protesi possono essere di vari tipi: sintetiche, biologiche o biosintetiche, assorbibili, semi-riassorbibili e non riassorbibili. Tutti gli interventi possono essere realizzati in modalità laparotomica o mininvasiva (laparoscopica o sottocutanea/sottofasciale), mediante ricovero ordinario, Day Surgery o Day Service.
Si comprende bene come la scelta del tipo di intervento, del tipo di protesi, della modalità di ricovero è quanto mai critica. Essa dipende dalle caratteristiche del paziente e del difetto da trattare ma è indissolubilmente legata alla formazione del chirurgo. Egli deve padroneggiare le varie tecniche e le varie tipologie di protesi in modo da proporre le migliori opzioni terapeutiche ad ogni singolo paziente. Le scelte infatti vanno discusse caso per caso illustrandone vantaggi e svantaggi in quella che, come sempre più frequentemente accade, è una chirurgia ritagliata “ad personam”.