Come si cura la diverticolite?
La diverticolite è un disturbo digestivo piuttosto diffuso. In cosa consiste nello specifico?
Ne parliamo in questo articolo, grazia al contributo del Prof. Sergio Morino, specialista in Gastroenterologia ed esperto in materia
Che cos’è la diverticolite?
La diverticolite rappresenta l’infiammazione acuta di uno o più diverticoli. Questi sono dei piccoli sacchi che si vengono a formare lungo le pareti dell’intestino. In pazienti seguiti per 11 anni dalla diagnosi di diverticoli è stata riscontrata la diverticolite nel 4% dei casi. Questo valore è assai inferiore al 20% del passato, quando la diagnosi includeva spesso un dolore prolungato e intenso in fossa iliaca sinistra (fianco sinistro) in realtà legato solo a uno spasmo del colon.
I principali sintomi di diverticolite
I sintomi di questa malattia possono essere diversi, da differenziare da quelli tipici del colon irritabile. Tra i principali abbiamo:
- Dolore addominale
- Febbre
- Incapacità di alimentarsi
- Meteorismo
Come si arriva alla diagnosi?
Al fine di ottenere una diagnosi, oltre alla sintomatologia, sono necessari test ematici come Emocromo e PCR che valutano il livello dell’infiammazione. Tuttavia, la conferma richiede la TAC, sia per identificare forme complicate (circa il 12%) che richiedono un intervento d’urgenza, sia per escludere altre patologie.
Terapie e trattamenti
Per quanto riguarda la terapia medica della diverticolite acuta, il dato più innovativo indica che nelle forme lievi - e in assenza di deficit immunologici - si può non ricorrere agli antibiotici. Incertezze rimangono su cosa fare dopo la risoluzione con trattamento conservativo. Una recente review ha evidenziato un ridotto di rischio di sviluppare sintomi nelle diverticolosi nei pazienti che seguono una dieta ricca di fibre.
In passato, la decisione di operare si basava sul numero di diverticoliti. Oggi, l’attenzione viene posta in primo luogo sulla valutazione della qualità di vita legata ai sintomi gastrointestinali. Ad esempio, l’insorgenza di sintomi - in particolare dolore - prolungati o recidivanti, specie dopo un piccolo ascesso o la loro persistenza dopo una forma non complicata, può giustificare un intervento in elezione.
Un ponderoso studio internazionale in corso (COSMID) ci darà a breve molte evidenze in più di quelle attuali sui fattori preoperatori, legati all’intervento e postoperatori, in modo da adeguare il trattamento ai diversi sottogruppi di pazienti, con particolare attenzione a distinguere quelli con colon irritabile.