Come si interviene con la procedura dell'artroscopia del polso
L'artroscopia è un'operazione usata per analizzare e trattare in modo più preciso i problemi alle articolazioni. Il polso è un'articolazione molto complessa, che è composta da otto piccole ossa e molti legamenti. Per queso operare in quella zona è molto difficile. Il nostro esperto in ortopedia e traumatologia spiega in quest'articolo come risolvere i problemi al polso con l'artroscopia
Quali sono i casi dove è necessario eseguire un’artroscopia del polso?
Attualmente la maggior parte delle lesioni al polso, ovvero più o meno l’85% o il 90%, possono essere trattate tramite artroscopia.
Per tanto nel caso di lesioni ai legamenti, cartilagini, cisti gangliari e anche nel caso di fratture, si può effettuare un’artroscopia per risolvere questi tipi di problemi.
In cosa consiste l’intervento e quali sono i suoi vantaggi?
L’artroscopia al polso consiste in una sostituzione delle grandi incisioni con incisioni più piccole, di 2mm o 2’5mm, così da poter lavorare in uno spazio articolare più ristretto. Queste piccole incisioni, che variano da due o di più, sono somministrate su una parte del polso. L’artroscopio e la videocamera dell’artroscopio sono gli strumenti usati in quest’intervento.
Di solito viene addormentata solo la mano o solo il braccio, ma per alcuni pazienti è nessaria la somministrazione di un sedativo per rilassarli ulteriormente.
Quest’operazione ha effetti meno aggressivi sulla pelle del paziente, e anche sui tendini e legamenti. Il dolore postoperatorio è così diminuito, il che gioca a favore del paziente. Invece il punto vantaggioso per il chirurgo è che può esplorare con profondità l'articolazione. È possibile così vedere come interagiscono i legamenti e le ossa nei movimenti, e si possono diagnosticare, o anche scoprire, altre patologie.
Quanto sarà lunga la fase di recupero del paziente?
La fase postoperatoria dipende dal tipo di lesione che presenta il paziente. In generale i tempi di recupero sono stati molto diminuiti. Le incisioni sono sempre più piccole, così da diminuire anche il dolore postoperatorio. Il paziente comincia in tempi più brevi a muovere il polso e può cominciare prima la riabilitazione.