Come trattare la scoliosi idiopatica?
Nel precedente articolo abbiamo visto che la Scoliosi Idiopatica dell’Adolescenza è la forma di scoliosi più frequente. Delle possibilità di trattamento ci parla ancora il Dott. Francesco Turturro, Ortopedico Pediatrico a Roma.
Quali sono le possibilità di cura?
Per le curve modeste, diciamo 10-15 ° Cobb, è sufficiente una sorveglianza periodica per valutare l’eventuale progressione della curva.
In alcuni casi selezionati, già in questa fase può essere utile la fisioterapia, o meglio, la rieducazione posturale, per la quale esistono diverse metodiche collaudate.
Se la curva raggiunge i 20-25° Cobb e se vi è ancora un importante potenziale di crescita, vi è l’indicazione all’impiego di un busto o corsetto (termini intercambiabili). Lo scopo è quello di evitare l’aggravamento della curva.
Un importante studio americano (Weinstein et al., 2013) ha dimostrato che il 75% dei pazienti trattati con busto aveva, a fine accrescimento, scoliosi inferiori a 50°, mentre il 58% dei pazienti che non avevano indossato il busto aveva curve superiori a 50°.
Il trattamento chirurgico va preso in considerazione quando la scoliosi supera i 45-50° in un soggetto in accrescimento oppure quando si osserva un aggravamento della scoliosi anche dopo il raggiungimento della maturità scheletrica. Si tratta di interventi di chirurgia maggiore, non esenti da possibili complicanze precoci o a distanza: per questo l’indicazione va accuratamente ponderata.
Bisogna, però, dire che questo tipo di chirurgia è praticata ormai da diversi decenni e tecniche chirurgiche e materiali hanno raggiunto un elevato livello di affidabilità.
La maggior parte, comunque, delle scoliosi idiopatiche dell’adolescenza rispondono al trattamento non chirurgico.
Quante ore va indossato il corsetto?
Per diverse ore, comprendendo anche quelle notturne. Lo studio di Weinstein sopracitato ha dimostrato che indossare il corsetto 6 ore al giorno equivale a non indossarlo. La durata quotidiana della tutela in corsetto varia in dipendenza dei gradi della scoliosi e del rischio di evoluzione: da 12-13 ore fino a 20-22 ore. Inoltre, bisogna dire che una tutela più lunga può dare un migliore modellamento del gibbo e del fianco, e quindi un migliore risultato finale dal punto di vista cosmetico. È importante lasciare, comunque, qualche ora libera, per l’attività fisica e ricreativa: in nessun momento va dimenticato che questo tipo di trattamento, pur necessario, condiziona in maniera importante la vita di un adolescente. Motivare il o la paziente è parte integrante del trattamento; è necessario che comprenda che sta facendo qualcosa che migliorerà il suo fisico e il suo futuro.
Esistono diversi tipi di corsetto?
Sì, ne esistono moltissimi. La scelta è legata al tipo di scoliosi e all’esperienza maturata dall’ortopedico curante. Nella maggior parte dei casi si possono utilizzare corsetti che si estendono in alto fino alle ascelle.
Solo eccezionalmente, nelle curve che interessano il tratto dorsale alto della colonna, si utilizza il corsetto Milwaukee, dotato di un anello metallico che raggiunge il collo.
Qual è il ruolo della fisioterapia?
Non è un’alternativa di cura, ma costituisce una parte di rilievo del trattamento. Come monoterapia, trova spazio nelle forme modeste e nelle quali esiste una forte componente posturale.
Durante il trattamento con corsetto è ancora più importante per mantenere un buon tono-trofismo muscolare, eliminare tensioni muscolari, migliorare la respirazione, aiutare la derotazione della colonna e migliorare la propriocezione. I metodi sono diversi e anche qui la scelta è legata al tipo di scoliosi e all’esperienza dell’operatore.