Comprendere l'obesità grave: intervista al Prof. Marcello Lucchese
Questo articolo è tratto da un'intervista al Prof. Marcello Lucchese, responsabile del Centro di Riferimento della Regione Toscana per la Terapia Chirurgica dell’Obesità Grave presso il Policlinico di Firenze. Il Prof. Lucchese condivide la sua vasta conoscenza sull'obesità severa, l'importanza dell'approccio multidisciplinare e i progressi nella terapia chirurgica e farmacologica.
Esperienza in chirurgia dell’obesità
Mi occupo di obesità dal 1990, imparando da Nicola Scopinaro la terapia della chirurgia bariatrica. Dopo circa 34 anni credo di poter cominciare a fare un bilancio della mia vita di chirurgo generale che si occupa di tante patologie, tra cui la chirurgia bariatrica è una delle più complesse.
Ho lavorato al Policlinico di Firenze e dal 2014 all’Ospedale di Santa Maria Nuova, dove ho diretto il reparto di Chirurgia Generale, Bariatrica e Metabolica. Attualmente, sono libero professionista a Firenze e Roma.
Approccio multi-specialistico
Nel 1997 ho creato il primo centro multidisciplinare per la terapia dell’obesità grave in Italia, coinvolgendo altri specialisti per un trattamento integrato dei pazienti obesi.
Definizione di obesità severa
L’obesità è misurata con l'Indice di Massa Corporea (BMI). Un BMI sopra 25 è considerato sovrappeso, 30 è obesità di 1° grado, 35-40 è obesità severa di 2° grado, e sopra 50 è super obesità di 3° grado, patologia estremamente grave che mette a rischio la vita del paziente.
Tipi di obesità pericolosa
L'obesità androide (a mela), più tipica degli uomini, è più pericolosa della ginoide (a pera), più tipica delle donne, perché il grasso addominale che la caratterizza comporta maggiori rischi per gli organi vitali.
Disinformazione sull’obesità
L’obesità severa è una malattia sulla quale esiste una totale disinformazione anche purtroppo nella classe medica. Spesso fraintesa come semplice eccesso di cibo, ma è legata a un metabolismo lento, cioè con un’attività delle cellule che avviene molto lentamente con una scarsa spesa energetica.
Pericolosità dell’obesità
L’obesità comporta uno stato infiammatorio cronico di tutti i tessuti e si accompagna spesso a malattie croniche come il diabete di tipo 2, l’ipertensione, i grassi in eccesso nel sangue (dislipidemie), la malattia da reflusso, i calcoli della cistifellea. Purtroppo, però i problemi più grossi sono legati alla degenerazione grassa del fegato (steatosi epatica), alle difficoltà cardio-respiratorie e all’insorgenza di molti tipi di cancro. Proprio a questo proposito ho organizzato circa due anni fa per il pubblico non medico, un convegno insieme all’Associazione di Oncologia Medica sotto il patrocinio del Comune di Firenze che si è tenuto il 2 dicembre 2022 proprio dal titolo “Obesità e Cancro”.
Importanza della prevenzione
L'educazione sanitaria è fondamentale per prevenzione e trattamento. I bambini che sappiamo a rischio devono essere educati dal pediatra e dalla famiglia ad una alimentazione controllata e ad una attività fisica costante.
Gestione dell’obesità
La chirurgia è l'ultima opzione dopo tentativi di modificare le abitudini alimentari e lo stile di vita, anche e soprattutto dal punto di vista psicologico. Il paziente viene valutato da un team multidisciplinare prima dell'intervento.
Importanza dell’esperienza chirurgica
La chirurgia bariatrica è complessa e rischiosa, specialmente se ci troviamo in centri non all’altezza della situazione. La nostra società chirurgica, la Sicob, quando ne ero il Presidente, ha istituito criteri molto rigidi per poter riconoscere centri qualificati. Il mio gruppo organizza corsi per la sicurezza degli interventi.
Supporto farmacologico
Farmaci recenti supportano il controllo del peso, utili per obesità moderata e nel follow-up post-chirurgico, sempre in associazione all’attività fisica.
Follow-up post-chirurgico
Questo tipo di interventi prevedono un follow up, cioè controlli clinici, “a vita” con visite inizialmente frequenti, poi annuali. Rispettare le scadenze delle visite è importante per monitorare e prevenire complicanze.
Punti chiave
- Obiettivo della chirurgia bariatrica: perdere una quota tale di peso da consentire un’attività fisica costante
- Si operano i bambini: solo in studi controllati e dopo accurato studio multidisciplinare
- Si operano pazienti di oltre 65 anni: certamente in base all’età biologica non a quella anagrafica
- Come si capisce il tipo di obesità: basta misurare il giro vita (<88 cm per la donna, < 102 cm per gli uomini)
- I chirurghi usano i farmaci: certamente anche a supporto della chirurgia
- È utile il pallone intragastrico: quando il peso è proibitivo per la chirurgia oppure in pazienti che non vogliono o non possono essere operati
- I pazienti che prendono psicofarmaci possono ricorrere all’intervento: certamente ma sulla base della valutazione dello specialista che li ha in cura
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- Qual è l’intervento più diffuso al mondo: la Sleeve Gastrectomy perché meno complicata in mani meno esperte
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