Cosa si intende per bronchite cronica ostruttiva e con BPCO?
Bronchite cronica ostruttiva e BPCO sono termini equivalenti. In realtà la definizione corretta è COPD, che è un acronimo in lingua inglese e vuol dire Chronic Obstructive Pulmonary Disease. Perché quella che comunemente definiamo come bronchite cronica è una malattia che, effettivamente, inizia dalla infiammazione cronica dell'apparato bronchiale ma che poi si estende anche al polmone, sia per ragioni meccaniche oltre che per ragioni infiammatorie
Quali sono i sintomi della BPCO?
I sintomi della BPCO sono diversi. Possono essere presenti tutti o soltanto alcuni di essi. Oppure possono comparire in tempi diversi.
Il sintomo principale è la presenza di tosse e catarro per almeno due anni consecutivi per due mesi consecutivi. E questo dà la definizione di COPD. Non chiamiamola più BPCO, ma cominciamo a chiamarla COPD.
Detto questo, il sintomo principale è il fiato corto, che può essere costantemente presente ed avere un andamento, lentamente e progressivamente, ingravescente, cioè verso il peggioramento. Oppure può avere un andamento variabile in rapporto soprattutto alle condizioni atmosferiche o allo stato infiammatorio del sistema bronchiale. Ha, quindi, un andamento altalenante come nell'asma bronchiale.
Quali sono i fattori di rischio più significativi per lo sviluppo della BPCO?
Sono rappresentati dall’ inquinamento atmosferico e dall’ inquinamento del microambiente. Il principale fattore di rischio è il fumo di tabacco. Un fattore di rischio significativo è il fumo passivo, cioè il convivere in un ambiente con un fumatore, quindi respirare aria carica di fumo espirato.
Altri fattori sono di natura professionale. Parliamo dell’esposizione ad agenti lesivi della mucosa bronchiale che determinano l'infiammazione cronica e la comparsa successiva della bronchite cronica ostruttiva.
Quali sono le opzioni di trattamento disponibili per i pazienti affetti da COPD?
Le opzioni di trattamento sono molteplici e molto articolate. Non si può dare uno schema generale in quanto la bronchite cronica ostruttiva è una malattia complessa che rientra, a pieno titolo, nelle malattie che devono essere trattate con i criteri della medicina di precisione o della medicina personalizzata.
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Quali sono le prospettive di gestione a lungo termine per i pazienti affetti da COPD?
Le prospettive di gestione a lungo termine dipendono dalla gravità della malattia e dalla sua evolutività. Ci sono pazienti definiti frequenti riacutizzatori, che hanno una risposta infiammatoria particolarmente vivace ed una sensibilità alle infezioni respiratorie molto elevata. Questi pazienti hanno un declino della funzione respiratoria maggiore rispetto ai non frequenti riacutizzatori.
Un paziente con la bronchite cronica ostruttiva correttamente trattato, e che si attenga alle prescrizioni di carattere igienico sanitarie, può andare incontro a una stabilizzazione della sua malattia e convivere con essa. Ma è un lavoro molto accurato che deve essere predisposto dal medico e seguito dal paziente. In particolare poi bisogna tenere presente che, essendo la bronchite cronica una malattia complessa, devono essere valutate dal medico le patologie associate, che tecnicamente si chiamano comorbidità. Sono rappresentate principalmente dalle malattie cardiovascolari, dalla depressione, oltre che dalla osteoporosi e da altre malattie croniche. In particolare nel recente passato la letteratura medica ha messo in evidenza una precisa correlazione tra l’andamento della bronchite cronica e il microbiota, quella che gergalmente viene chiamata flora batterica intestinale. Quindi nella pianificazione del trattamento è di grande importanza valutare le sue eventuali alterazioni.