Cosa sono le fistole anali?
Il Dott. Ugo Grossi, Chirurgo Generale esperto in ambito Colorettale, ci parla delle fistole anali, una patologia benigna di frequente riscontro in ambito proctologico
Cosa sono le Fistole anali?
Si tratta di una patologia benigna di frequente riscontro in ambito proctologico. Consiste in una comunicazione anomala fra l’interno del canale anale e la cute attorno all’ano, a seguito di un’infezione delle ghiandole situate nello spazio intersfinterico (tra i due muscoli che circondano l’ano).
Le fistole anali non sono tutte uguali e infatti possono essere classificate in base alla struttura e alla localizzazione. In funzione della struttura le possiamo categorizzare come: rettilinee, con diramazioni e a ferro di cavallo. Possiamo classificarle come alte o basse a seconda della quantità di sfintere interessato al di sotto del tragitto fistoloso.
Infine, esiste una predominanza nel sesso maschile, con picchi di incidenza nell’età giovane-adulta compresa tra i 20 e i 40 anni.
Quali sono i sintomi delle Fistole anali?
I sintomi delle fistole anali nei primi stadi della patologia possono passare inosservati e il soggetto può non rendersi conto dell’infezione, ma quando si passa nella fase acuta della malattia la sintomatologia si percepisce come forte e chiara.
Queste infatti procurano una spiacevole sensazione di prurito e gonfiore a livello anale e infiammazione, causando anche secrezioni dense da uno o più orifizi a livello della cute attorno all’ano, perdite ematiche, dolore e bruciore, fino a comparsa di febbre in caso di contestuale ascesso.
Quali sono le cause e i fattori di rischio delle Fistole anali?
Trattandosi di una patologia ad origine non ancora chiarita (criptoghiandolare), non è possibile prevenirne l’insorgenza. Le fistole possono essere causate da diversi fattori quali:
- Ulcere anali;
- Compromissione del sistema immunitario: il 30% dei pazienti affetti da HIV sviluppa fistole anali;
- In una minoranza dei pazienti la fistola può associarsi ad una malattia infiammatoria cronica intestinale, come ad esempio la malattia di Crohn;
- Cancro al Colon-Retto;
- Tubercolosi;
- Malattie sessualmente trasmissibili come clamidia o sifilide;
- Complicanze o traumi derivati da un intervento chirurgico all’intestino.
Quali sono i trattamenti per curare le Fistole anali?
I trattamenti disponibili sono molteplici, più o meno invasivi a seconda della complessità della fistola. Spesso ci avvaliamo di tecniche cosiddette sphincter-sparing, che non traumatizzano il complesso sfinterico, preservando i meccanismi della continenza.