Covid-19: da cosa dipende il calo del desiderio sessuale durante la quarantena?
Questo periodo di quarantena che si sta rispettando al fine di mettere fine all’emergenza Covid-19 ha modificato molte delle abitudini legate alla nostra quotidianità, incluse quelle della sfera sessuale. A cosa è dovuto il calo del desiderio sessuale?
Per molti partner, l’isolamento domiciliare, è stato considerato un prezioso momento in cui potersi dedicare all’intimità di coppia, una buona occasione per riaccendere la fiamma e a dare maggiore considerazione all’intesa con l’altra metà.
Ma non per tutti è stato così. Molte coppie, si sono, infatti, trovate di fronte ad una situazione particolare rispetto alle proprie paure ed incertezze già esistenti, legate alla sfera più intima, ovvero al calo del desiderio sessuale, condizione seguita dalla nascita di nuovi disturbi come la disfunzione erettile o l’eiaculazione precoce, aggravando la sensazione frustrazione.
Perché una situazione di costrizione può generare questi disturbi?
L’isolamento domiciliare è per tutti una situazione che condiziona principalmente la sfera emotiva e psicologica di una persona. Frustrazione ed ansia da prestazione traducono il malessere emotivo in calo del desiderio, favorendo la comparsa di ulteriori disturbi di disagio sessuale nelle persone che già ne soffrono.
Quali sono i vantaggi della pratica sessuale?
Non ci è possibile uscire di casa, tranne per effettuare commissioni di estrema necessità. In questo senso, è necessario avere quel pizzico di forza e di creatività in più per non cadere nell’oblio della noia e della sofferenza mentale. Uno dei consigli dati a questo proposito è quello di praticare attività fisica, attraverso i mezzi che si hanno a disposizione.
E dato che l’attività sessuale rappresenta una delle alternative migliori per sostituire la palestra, diamo spazio alla “sperimentazione in casa” e una considerazione maggiore al nostro amico letto.
Oltretutto va ricordato che la pratica sessuale aiuta a migliorare l’attività cerebrale, cardiaca e a proteggere l’organismo dalle patologie cardiovascolari.
Va ricordato che la situazione di obbligo di isolamento domiciliare interessa anche quelle coppie che stanno seguendo una terapia di fecondazione medicalmente assistita e che sono state costrette ad interrompere il trattamento. A tal proposito, si consiglia l’utilizzo del servizio di Telemedicina, che darà il supporto dell’aiuto di uno specialista in Procreazione Assistita al fine di risolvere i dubbi esistenti e per fa sì che la coppia non si senta abbandonata a se stessa.