Decadimento cognitivo: prevenzione e diagnosi precoce
Il decadimento cognitivo è una condizione medica che non solo interessa gli anziani, ma può anche colpire persone più giovani, sotto i 65 anni. La perdita di memoria è spesso legata, almeno in parte, a stili di vita poco salutari. Il Dott. Maurizio Gallucci, geriatra esperto in disturbi cognitivi, discute i fattori di rischio che portano al decadimento cognitivo, le strategie per prevenirlo e l'importanza di una diagnosi tempestiva.
Il decadimento cognitivo comporta la perdita di una o più funzioni cognitive, quelle abilità che ci permettono di comprendere il mondo e di interagire con gli altri, come la memoria, il linguaggio, l'orientamento, il calcolo, la capacità di pianificare ed eseguire compiti, nonché le funzioni visive e la percezione spaziale corretta. Anche un cambiamento nel comportamento può indicare un iniziale decadimento cognitivo.
Quali sono i fattori di rischio del decadimento cognitivo?
Il Piano Nazionale Demenze ha identificato sette fattori di rischio modificabili che possono contribuire all'insorgenza della demenza, diabete, ipertensione arteriosa, obesità, fumo, depressione, bassa istruzione e inattività fisica. Più recentemente, la rivista scientifica Lancet ha individuato nel 2020 dodici fattori di rischio per la demenza: bassa istruzione, perdita dell'udito, traumi cranici, ipertensione arteriosa, eccesso di alcol, sovrappeso, fumo, sintomi depressivi, isolamento sociale, inattività fisica, inquinamento atmosferico e diabete. Il rischio complessivo di questi fattori è stato stimato intorno al 40%.
In particolare, l'insorgenza di demenza ad insorgenza giovanile (sotto i 65 anni) è correlata a traumatismo cranico, a turbe del ritmo cardiaco come la fibrillazione atriale, a eventi ischemici cerebrali, al diabete, all’ipercolesterolemia e all’abuso alcolico.
Quali sono, quindi, le strategie di prevenzione?
La prevenzione del decadimento cognitivo include l'adozione di stili di vita sani, come attività fisica regolare ma moderata per intensità, socializzazione, stimoli culturali come la lettura, una dieta mediterranea, evitare il fumo di sigaretta e ridurre il consumo di alcol. Adottando questi stili di vita, è possibile ridurre del 40% il rischio di demenza.
Come ottenere una diagnosi precoce?
È importante consultare uno specialista quando si avvertono difficoltà nel ricordare o nel parlare, o si notano cambiamenti improvvisi di umore o del comportamento. Rivolgersi a uno specialista ai primi sintomi consente una diagnosi tempestiva, permettendo di iniziare un trattamento e di adottare strategie per mantenere le capacità cognitive residue.
È possibile fermare o rallentare il decadimento?
Il 40% dei casi di lieve decadimento cognitivo (Mild Cognitive Impairment, MCI) può tornare a uno stato di normalità cognitiva se il problema è dovuto a isolamento sociale, sedentarietà, sintomi depressivi e mancanza di stimoli culturali. Agire presto su queste problematiche e adottare stili di vita più sani, come la socializzazione, l'attività fisica moderata ma continua, una dieta mediterranea e la lettura, può aiutare a recuperare le capacità cognitive.
Nei casi più gravi, dove i deficit cognitivi sono dovuti a una malattia neurodegenerativa, una diagnosi precoce può rallentare la progressione della malattia.
La diagnosi precoce nelle demenze:
- Nella malattia di Alzheimer, l'uso tempestivo di farmaci specifici come gli anticolinesterasici e la memantina può rallentare la progressione dei sintomi.
- Una diagnosi precoce della demenza frontotemporale consente di gestire da subito i disturbi del comportamento con farmaci appropriati e di affrontare eventuali problemi di linguaggio con una riabilitazione logopedica.
- Nella demenza a corpi di Lewy, la diagnosi precoce consente di evitare da subito l'uso di farmaci antipsicotici tipici, i quali hanno effetti particolarmente peggiorativi riguardo i segni motori di questa malattia neurodegenerativa, quali la rigidità e la lentezza nei movimenti. La diagnosi precoce della DLB consente anche di trattare, al più presto, i deficit cognitivi.
- Nella demenza vascolare, una diagnosi precoce permette di prevenire ulteriori ischemie cerebrali affrontando i fattori di rischio cerebrovascolare, come ipertensione arteriosa, iperglicemia, sovrappeso, fumo di sigaretta ed eccessiva assunzione di alcol.