Degenerazione della cartilagine articolare delle mani: la rizoartrosi!
La rizoartrosi, detta anche rizartrosi, rappresenta la forma più comune di artrosi alle mani. Approfondiamo questo tema con il Dott. Gianluca Falcone, specialista in Ortopedia e Traumatologia
Rizoartrosi: di che cosa si tratta?
La rizoartrosi non è altro che una malattia artrosica che interessa la base del pollice (articolazione trapezio-metacarpale).
Ne soffrono tantissime persone in particolare nella fascia di età tra i 40 e i 60 anni, colpendo soprattutto soggetti di sesso femminile.
Da che cosa è causata?
La degenerazione della cartilagine articolare è dovuta dalla combinazione di vari fattori come:
- Età avanzata
- Predisposizione genetica
- Predisposizione familiare
- Obesità
- Infortuni a carico delle articolazioni del pollice
- Appartenenza al sesso femminile
Quali sono i sintomi?
Si manifesta con dolore e tumefazione alla base del pollice, quindi i pazienti hanno difficoltà a compiere dei gesti quotidiani molto semplici come girare una chiave, aprire un barattolo o afferrare con forza un oggetto.
Cos’è necessario fare per prevenire la riozartrosi?
L’unica prevenzione consiste nell’utilizzo di tutori fatti su misura in quei pazienti che svolgono attività manuali che sollecitano l’articolazione.
Le conseguenze di una rizoartrosi non curata possono essere:
- Deformazione del pollice a forma di Z
- Atrofia muscolare
Cosa fare in caso di rizoartrosi?
Nel caso di rizoartrosi negli stadi iniziali si effettua un trattamento conservativo che consiste principalmente nell’uso di tutori, fisioterapia, infiltrazioni locali.
Invece, negli stadi avanzati si ricorre alla chirurgia che ha un elevato numero di successo e consiste in varie tipologie di interventi:
- Artroplastica in sospensione: in questo caso viene asportato il trapezio che è l’osso malato nella rizoartrosi e sostituito da un tendine che viene preso localmente. Si tratta di un intervento biologico in cui non vengono utilizzati mezzi di sintesi artificiali;
- Trapeziectomia per via artroscopica: in questo intervento vi è la rimozione di una parte dell’osso carpale trapezio attraverso artroscopia;
- Trapeziectomia con legamentoplastica: viene rimosso l’osso carpale trapezio e, contemporaneamente, vengono ricostruiti i legamenti;
- Artrodesi: si fondono alcune porzioni ossee articolari;
- Osteotomia: avviene un riallineamento di alcune porzioni ossee articolari.
Recentemente si utilizzano anche le protesi biarticolari che creano una nuova articolazione. I risultati sono molto promettenti.