Diastasi addominale: parliamone insieme
Abbiamo intervistato lo specialista in Chirurgia Generale Marcello Calabrò, sulla diastasi, ovvero quella condizione acquisita, caratterizzata dall’aumento della distanza tra i muscoli retti dell’addome, senza che ci sia un difetto dell'aponeurosi muscolare, che si differenzia dall’ernia di parete
La parete addominale e la diastasi
La parete addominale anteriore è formata dai muscoli retti, obliqui esterni, obliqui interni e trasversi. Essi si dispongono in maniera speculare lateralmente alla linea alba che è formata dalla fusione dell’aponeurosi dei muscoli stessi e presiede all’importante ruolo di stabilità meccanica della parete. L’attività della parete addominale supporta e protegge i visceri, stabilizza il bacino e la pelvi nei movimenti quotidiani e supporta la respirazione.
Un’alterazione dell’anatomia di parete, l’allungamento dei muscoli retti e la modificazione dell’angolo di attacco, come avviene durante la gravidanza, determina una perdita di forza e di tonicità che può esitare nella diastasi.
Conseguenze spiacevoli della diastasi
Questo determina anche un difetto estetico e funzionale, che può portare il paziente a conseguenze gravose:
- la riduzione della mobilità
- l’incontinenza urinaria
- la lombalgia
- alterazioni della normale funzione gastro-intestinale, che impattano fortemente sulla qualità di vita delle pazienti predisponendo alla depressione.
Ha una maggior frequenza nel sesso femminile e si presenta in circa il 30% delle donne che hanno avuto una gravidanza, gli altri fattori di rischio sono l’età superiore ai 35 anni, feto dal peso elevato, gravidanza gemellare o plurime gravidanze, l’obesità e le patologie del connettivo.
Arrivare alla diagnosi
Questa patologia viene diagnosticata con l’esame obiettivo, ma è necessario eseguire uno studio di parete con l’aiuto dell’ecografia per avere delle dimensioni precise, eventualmente se vi è il sospetto di ernie associate alla diastasi può essere indicato un completamento diagnostico con TC o RM
L'importanza della prevenzione
Vi sono poche evidenze scientifiche sulla prevenzione di questa patologia. Oltre ad evitare fattori di rischio (quali l’obesità) esistono una serie di esercizi che possono aiutare a prevenirla, per lo più si tratta da eseguire nel post-partum, che coinvolgono la muscolatura della parete anteriore dell’addome e della pelvi. Possono essere indicati anche esercizi a bassa intensità durante la gravidanza per mantenere il tono muscolare addominale.
Come trattare la diastasi
La presa in carico della diastasi deve essere multi-specialistica. Se è di grado moderato si può tentare un approccio conservativo mediato dal fisiatra/fisioterapista, se fallisce oppure nel caso di diastasi importante o associata a difetti di parete, si rende necessario il trattamento chirurgico. L’intervento è scelto in relazione alle caratteristiche della diastasi e alla necessità del paziente. Si può utilizzare la tecnica mininvasiva che grazie alla laparoscopia o al robot si posiziona una protesi nello spazio preperitoneale (sotto i muscoli) e si ripara la diastasi oppure utilizzare la tecnica laparotomica che permette oltre che la riparazione della diastasi e delle ernie anche l’addominoplastica, per un risultato estetico eccellente.