Disturbi del sonno: le indicazioni del Dott. Mario Gennaro Mazza
Negli ultimi anni, i disturbi del sonno sono diventati sempre più diffusi, influenzando significativamente la salute e il benessere di molte persone. Questo aumento dell'incidenza è attribuito a diversi fattori, tra cui lo stile di vita moderno, lo stress quotidiano e l'uso pervasivo della tecnologia. Per comprendere meglio le cause, i rischi e le possibili soluzioni legate a questi disturbi, abbiamo intervistato il Dott. Mario Gennaro Mazza, psichiatra e psicoterapeuta esperto in disturbi del sonno
Che cosa intendiamo per disturbi del sonno?
I disturbi del sonno comprendono una vasta gamma di condizioni che influenzano la qualità e la durata del sonno di un individuo. Questi disturbi possono manifestarsi come difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti durante la notte, sonno non riposante o, in alcuni casi, eccessiva sonnolenza diurna. La varietà dei disturbi del sonno va dalle comuni insonnie alle più complesse sindromi come la narcolessia. Tra i disturbi del sonno più frequenti citiamo:
- Insonnia
- Russamento e Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS)
- Bruxismo
- Sindrome delle gambe senza riposo
- Disturbi del sonno nei bambini
Secondo lei, i disturbi del sonno sono in aumento rispetto al passato?
Assolutamente sì. L’esperienza clinica quotidiana, così come l’evidenza scientifica*, conferma che i disturbi del sonno son in costante aumento. Ad esempio, attualmente circa il 10% della popolazione mondiale soffre di insonnia, e il 20% presenta sintomi occasionali di insonnia. Diverse ragioni contribuiscono a questo fenomeno, tra cui lo stress quotidiano, lo stile di vita frenetico e l'uso crescente della tecnologia. Quest’ultimo punto è assai rilevante poiché l’utilizzo dei dispositivi elettronici espone alla luce blu e quindi a marcate ripercussioni sulla qualità e quantità del sonno.
Quali sono le cause e i fattori di rischio dietro ai disturbi del sonno?
Le cause dei disturbi del sonno sono molteplici e variano da persona a persona. Stress, ansia, depressione, condizioni mediche come apnea del sonno e disturbi neurologici sono solo alcune delle possibili ragioni. I fattori di rischio includono uno stile di vita poco salutare, l'abuso di sostanze, l'età avanzata e predisposizioni genetiche. Da un punto di vista di popolazioni a maggior rischio pare che le donne e gli anziani siano maggiormente a rischio di soffrire di disturbi del sonno.
Quali sono i rischi di un disturbo del sonno non trattato?
Un disturbo del sonno non trattato può avere impatti significativi sulla salute e sulla qualità della vita. L’esperienza quotidiana dimostra come una notte poco riposante possa essere associata a difficoltà nella concentrazione, affaticabilità, sonnolenza diurna e interferenza nel funzionamento lavorativo. Nel caso di disturbo del sonno cronico e non trattato le ripercussioni sono quindi inevitabili e ben più severe e possono incrementando il rischio di presentare:
- Condizioni mediche come il diabete, le malattie cardiovascolari e l'obesità.
- Disturbi psichiatrici come ansia, depressione, disturbo bipolare
- Scadimento del funzionamento sociale, familiare e lavorativo.
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Come si può intervenire a livello terapeutico per trattare tali disturbi?
Per intervenire sui disturbi del sonno, in primis, è importante conoscere i propri ritmi. Quindi, il primo passo per una corretta igiene del sonno è valutare il tuo cronotipo ossia l’orario in cui una persona è più incline a dormire. Il cronotipo ha importanti basi genetiche. Ci sono i gufi e le allodole. I primi vanno a dormire tardi e la mattina ci mettono di più per svegliarsi e mettersi in moto; i secondi si svegliano senza sveglia, sono iperattivi la mattina e crollano la sera presto. Sulla base del proprio cronotipo è poi utile stabile una routine con orari quanto più regolari.
È necessario seguire le comuni indicazioni per una corretta igiene del sonno come evitare caffè, superalcolici e attività sportiva poco prima di coricarsi. Se anche questi interventi non sono di beneficio e il disturbo del sonno persiste diventa necessario rivolgersi ad un medico per un eventuale intervento farmacologico. Un primo approccio può essere un confronto con il medico di famiglia, in alternativa ci si può rivolgere a specialisti psichiatri o neurologici.
*Prevalence of narcolepsy, other sleep disorders, and diagnostic tests from 2013–2016