Diverticolosi: alcuni consigli alimentari

Editato da: Veronica Renzi il 17/09/2024

Che alimentazione bisogna seguire in caso di diverticolosi? Risponde Il Dott. Massimo Chiaretti, esperto in Chirurgia Generale e Dietologia a Roma

Cosa sono i diverticoli del colon?

I diverticoli sono piccole estroflessioni (sacchetto diverticolare) i cui orifici (colletti) si osservano sulla superficie mucosa del colon (interna, nel lume) e che si estrinsecano (sviluppano) verso l’esterno del viscere attraversandone i vari strati parietali.


I diverticoli sono più frequenti nella parte del colon chiamata sigma (55%) e solitamente non causano disturbi e in questo caso si parla di diverticolosi. Se invece i diverticoli si infiammano, si manifestano i seguenti sintomi e si parla di diverticolite:

  • Distensione addominale
  • Dolore spontaneo (dolenzia)
  • Dolore alla palpazione (dolorabilità)
  • Sanguinamento
  • Peritonismo
  • Febbre
  • Nausea
  • Vomito
  • Inappetenza

Abitudini alimentari e diverticolosi

In caso di dieta basata sul consumo eccessivo di alimenti raffinati (a basso residuo fecale) quali carne, grassi e cibi conservati oppure molto sofisticati (panne, creme, sughi), e su un basso consumo di alimenti vegetali ricchi di fibre (frutta, verdura cruda ma soprattutto bollita, legumi e cereali integrali), il paziente avrà un alvo stitico (evacuazioni spontanee di feci dure distanziate da almeno 72 ore) e questo può aumentare il rischio di formazione di diverticoli colici.

Per questo motivo è importante seguire alcuni consigli mirati, in modo da prevenire sia la stipsi che la formazione di diverticoli, la loro infiammazione (diverticolite) e i sintomi:

  • Eliminare tutti gli alimenti contenenti i semi: kiwi, peperoni, fragole, pomodori, melanzane, uva, fichi, frutta secca, frutti di bosco, zucchine (solo i semi);
  • Aumentare l’apporto di fibre vegetali bollite senza sale, condite dopo scolatura;
  • Evitare cottura in padella, pepe, peperoncino, alcolici, cioccolato;
  • Consumare due o tre porzioni di verdura al giorno e due porzioni di frutta per chi soffre di diverticolosi . I legumi, invece, vanno consumati non più di due volte a settimana. Tra verdura cotta: asparagi, cavolfiore, broccoli, bieta, spinaci. La verdura cruda, ad integrazione: lattuga, radicchio, sedano e carote. La frutta adatta è: mela, pera, cocomero, arancia. Per evitare fenomeni di distensione addominale provocati dalla fermentazione batterica è meglio evitare legumi, carboidrati (pasta e pane, dessert dolci) ed assumere se possibile yogurt;

  • Aumentare il consumo di acqua portandolo a 2000 cc di acqua liscia (se non coesistono nefropatie, epatopatie, cardiopatie);
  • Moderare il consumo di carne e cibi eccessivamente sofisticati;
  • Assumere un antibatterico intestinale secondo prescrizione medica: 1 compressa due volte al dì, per 7 giorni al mese, tutti i mesi, allo scopo di abbattere la carica batterica;
  • Eseguire la Colonscopia periodicamente, possibilmente nello stesso centro per confrontare i risultati.

L’azione delle fibre vegetali insieme a un adeguato apporto di acqua fa aumentare il volume e diminuire la rigidità delle feci, in modo da attraversare facilmente e senza eccessivi sforzi il canale retto-anale. È importante controllare il contenuto di sodio degli alimenti e dell’acqua che si assume che non deve superare i 20 mg/litro (può aumentare la pressione arteriosa nei pazienti predisposti) e può inoltre essere utile assumere tè deteinato, tisane di frutti, brodo vegetale.

Stile di vita e diverticolosi

Chi soffre di diverticolosi, non solo deve seguire una dieta ricca di fibre vegetali bollite e acqua, priva di semi, piccanti alcoolici e cioccolato ma deve anche mantenere uno stile di vita sano:

  • Evitare la sedentarietà praticando attività fisica anche moderata;
  • Evitare di saltare i pasti assumendo piccoli spuntini a metà mattinata e metà pomeriggio;
  • Se compare meteorismo, flatulenza, diarrea occorre adeguare la dieta sotto guida del medico;
  • In caso di diverticolite, bisogna sospendere l’alimentazione e rivolgersi al proprio medico.
Dietologia a Roma