Ecografia fetale, un esame non invasivo
L’ecocardiografia fetale è un esame non invasivo mediante il quale si può studiare il cuore del feto durante la gravidanza. In questo articolo ce ne parla la Dott.ssa Ornella Milanesi, esperta in Cardiologia Pediatrica
Come viene eseguita un’Ecocardiografia fetale?
L’apparecchiatura con la quale si effettua un’ecocardiografia fetale è la stessa che si usa per effettuare l’ecografia ostetrica di monitoraggio di tutte gravidanze, con l’aggiunta di software e sonde particolari che permettono la visualizzazione del piccolo cuore del feto.
L’ecocardiografia fetale permette di studiare il cuore del feto dalla 16 SG per via transaddominale e visualizzare le malformazioni cardiache più gravi eventualmente presenti. La finestra migliore è fra la 16 e la 20 SG. Come altri esami fatti in epoca prenatale, non permette di visualizzare tutte le possibili malformazioni del cuore, ma solo le più gravi, che mettono a repentaglio la vita del nascituro alla nascita.
In quali casi si esegue questa tipologia di esame?
Lo scopo principale di quest’esame è di individuare i feti che possono avere bisogno già alla nascita di cure speciali, in reparti di terzo livello specificatamente attrezzati a trattare queste malformazioni. Di fronte ad una diagnosi di malformazione cardiaca maggiore si può così consigliare alla gestante di rivolgersi già durante la gravidanza ad un di questi reparti in modo da programmare il parto e le cure perinatali nel modo più adeguato ed efficace per il nascituro, evitando il possibile impatto drammatico di una grave malformazione cardiaca non diagnosticata.
In alcuni casi si interviene per disturbi del ritmo cardiaco del feto o alcune malformazioni cardiache, come stenosi (restringimento) della valvola aortica o polmonare, si può anche intervenire con una cura farmacologica per le aritmie, o con delicatissimi interventi in utero, per controllare l’aritmia nel primo caso, o per ridurre la gravità della stenosi e permettere un miglior sviluppo del cuore, nel secondo.
Come è possibile affrontare la diagnosi?
Di fronte a una diagnosi precoce, ovvero prima della capacità di vita autonoma del feto che viene considerata presente dalla 23°-24° settimana di gravidanza, di una malformazione cardiaca gravissima non correggibile neppure con interventi chirurgici, la coppia genitoriale può decidere di interrompere la gravidanza attraverso l’aborto terapeutico.
Quando è consigliato eseguire un’ecografia fetale?
L’ecocardiografia fetale non viene effettuata in tutte le gravidanze, ma è proposta in alcune particolari condizioni: quando vi sia un’anamnesi positiva per una malformazione congenita del cuore (gestante, padre o un altro figlio con cardiopatia congenita), quando la gestante presenti una condizione clinica che può aumentare il rischio di malformazioni fetali, oppure quando l’ecografia ostetrica o altri esami effettuati in gravidanza pongano il dubbio della possibile presenza di un’anomalia del cuore del feto. L'esame viene di solito effettuato da un cardiologo pediatra, esperto in tutti gli aspetti di questa disciplina al quale spetta anche il compito del primo counseling alla madre e di organizzare eventualmente un counseling multidisciplinare, nel caso la situazione lo richieda.
Per fortuna le malformazioni cardiache sono piuttosto rare (0,8% dei nati vivi), e ancora più rare quelle gravi, pertanto nella stragrande maggioranza dei casi è possibile tranquillizzare la gestante e permetterle di continuare serenamente la gravidanza.