Elastocompressione
La terapia elastocompressiva viene prescritta dal medico in caso di insufficienza venosa clinicamente manifesta o come prevenzione
Tipologie e modalità d’uso
Esistono infatti due categorie di calze:
- Preventive, con pressione di grado moderato: sono indicate in coloro i quali, pur non avendo problemi circolatori, sono costretti a trascorrere molto tempo in piedi o seduti, in soggetti predisposti per forte familiarità, durante la gravidanza, in caso di patologie venose minori e dopo trattamento sclerosante di teleangectasie (capillari);
- Terapeutiche, con pressione più elevata: devono essere considerate dei veri e propri dispositivi medici e indossate dietro prescrizione medica (sono controindicate in caso di arteriopatia steno-obliterante).
Le calze terapeutiche, sono classificate in quattro classi in base alla compressione e patologia da trattare:
- Classe I (18-21mmHg): patologia venosa superficiale
- Classe II (23-32 mmHg): insufficienza venosa profonda moderata
- Classe III (34-46 mmHg): insufficienza venosa profonda grave
- Classe IV (> 50mmHg): linfedema
Si consiglia di indossare la calza dalla mattina prima di alzarsi da letto alla sera subito prima di coricarsi per tutti i giorni dell’anno, più è caldo e maggiore è il beneficio.
Entrambe le categorie agiscono esercitando una pressione positiva sulla superficie che si ripercuote sui vasi sottostanti, la pressione nelle calze terapeutiche è inoltre decrescente dalla periferia verso il cuore.
Trattamento dei capillari
Numerosi pazienti presentano lievi alterazioni del sistema venoso superficiale, visibili come piccoli vasi rossi o bluastri, le teleangectasie, più conosciute come “capillari”, si tratta di una predisposizione venosa a quadri di insufficienza e quindi non andrebbe ignorata.
Il trattamento di tale alterazione circolatoria consiste nella sclero terapia, che in casi selezionati può essere indicata anche per varici di calibro non troppo elevato.
L’obiettivo del trattamento sclerosante è l’obliterazione con mezzo chimico del capillare o della varice iniettando una sostanza (ne sono disponibili diverse da utilizzare in base al quadro clinico) che induce una reazione infiammatoria che, unita ad una elastocompressione post-trattamento, porta ad una scomparsa del vaso malato.
In alcuni casi può residuare una discromia in sede di trattamento che appare come “l’ombra” del vaso trattato e che si risolve nella maggior parte dei casi nel giro di pochi giorni o settimane, sono disponibili comunque sostanze che applicate dopo il trattamento accelerano la risoluzione della discromia restituendo alla zona trattata l’aspetto desiderato.