Emorroidi: impariamo a conoscerle
Le emorroidi sono dei cuscinetti venosi normalmente presenti nel canale anale. La loro funzione fisiologica è molto importante, in quanto contribuisce al mantenimento della normale continenza e favorisce l’evacuazione. Ce ne parla il Dott. Nicola Antonacci, esperto in Chirurgia Generale e Proctologia
Quando si parla di malattia emorroidaria e quanto è diffusa?
Quando il normale funzionamento delle emorroidi si altera allora si parla di malattia emorroidaria. La malattia emorroidaria è altamente diffusa, infatti si stima che il 30-40% della popolazione possa manifestare almeno una volta nella vita i sintomi della malattia emorroidaria.
Quali sono le cause delle emorroidi?
Le cause delle emorroidi sono spesso multifattoriali, vedendo quindi coinvolti fattori diversi quali la predisposizione individuale, cattive abitudini alimentari, l’eccessiva sedentarietà o l’eccessivo sforzo fisico (sportivo o lavorativo) e la stitichezza.
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Come si manifesta la malattia emorroidaria?
Tipicamente, la malattia emorroidaria può manifestarsi con sanguinamento durante o dopo la defecazione, alterazioni dell’alvo e prolasso. È possibile che possa manifestarsi in maniera acuta e improvvisa con una trombosi (coagulo di sangue all’interno di uno o più gavoccioli emorroidari). Si distinguono 4 gradi della malattia emorroidaria in base alle caratteristiche del prolasso associato: emorroidi di Iº grado, interne non procidenti; emorroidi di IIº grado, procidenti con riduzione spontanea; emorroidi di IIIº grado, procidenti con necessità di riduzione manuale; emorroidi di IVº grado, procidenti non riducibili.
È possibile prevenire le emorroidi?
La prevenzione della malattia emorroidaria si basa sul rispetto di alcune attenzioni riguardo un corretto stile di vita, una corretta alimentazione ricca di fibre e adeguato introito di liquidi, e una corretta evacuazione evitando la stitichezza.
Come curare le emorroidi?
Un primo approccio terapeutico alla malattia emorroidaria prevede sempre il rispetto di norme igienico-dietetiche adeguate, eventualmente associato all’assunzione di integratori a base di flavonoidi in grado di agire sul tono venoso e sull’infiammazione del plesso emorroidario. Importante anche un adeguato stile di vita equilibrato.
Si possono associare delle terapie locali con creme per alleviare i disturbi, evitando però prodotti a base di cortisonici che a lungo andare possono alterare la mucosa dell’ano e provocare delle infezioni. In caso di fallimento della terapia conservativa, è possibile proporre dei trattamenti ambulatoriali (soprattutto in presenza di prolasso di un singolo gavocciolo emorroidario e in presenza di emorroidi di II° grado con sanguinamento).
I più comuni trattamenti ambulatoriali sono rappresentati dalla legatura elastica (efficace in presenza di una singola emorroide prolassante) e dalla scleroterapia (efficace in presenza di emorroidi di II° sanguinanti). Tali trattamenti possono rappresentare a volte un’alternativa alla chirurgia o semplicemente dei trattamenti “ponte” per un successivo trattamento chirurgico che andrà riservato ai casi in cui ci sia un fallimento delle tecniche ambulatoriali.
I trattamenti chirurgici andranno quindi riservati a pazienti con emorroidi di II° grado sanguinanti non responsivi alla scleroterapia, e a pazienti con emorroidi di III° e di IV° grado.
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