Ernia addominale ed ernia inguinale: approfondiamo il tema!
L’ernia è una patologia caratterizzata dalla fuoriuscita di un viscere o parte di esso dalla parete del muscolo o del tessuto che lo contiene, attraverso un orifizio o un canale naturale. Colpisce il 5% della popolazione ed interessa soprattutto gli anziani o i neonati. Vediamo insieme in questo articolo cosa sono l’ernia addominale e l’ernia inguinale
Quanti tipi di ernie della parete addominale esistono?
Le ernie possono essere suddivise in acquisite o congenite.
Le ernie acquisite possono essere una conseguenza di una malformazione o dell’assottigliamento della parete addominale, di una sua debolezza congenita. La presenza di alcune condizioni come l’obesità o gli sforzi eccessivi ripetuti, possono scatenare la fuoriuscita dell’ernia attraverso aree di debolezza della parete addominale.
Le ernie congenite, invece, riguardano il neonato e comprendono le ernie ombelicali o inguinali. Le cause si riconducono ad una mancata obliterazione dell’ombelico o del canale peritoneo-vaginale.
A loro volta, le ernie possono essere suddivise tra ernie da debolezza e da sforzo, a seconda del prevalere dei fattori predisponenti o di quelli scatenanti. Può succedere che i visceri mobili addominali possano occupare alcuni canali o orifizi destinati al passaggio di nervi o di vasi presenti in queste aree, motivo per cui prendono il nome di “porte erniarie”.
Che cos’è un’ernia inguinale?
L’ernia inguinale è la tipologia di ernia più frequente, si forma nell’area inguinale e colpisce maggiormente il sesso maschile. È la fuoriuscita di un viscere dall’anello inguinale interno o dalla parete del canale inguinale. A volte può interessare la parte dello scroto, ragione per cui prende il nome di ernia inguino-scrotale.
Durante la prima infanzia, se riscontrata, prende il nome di ernia congenita. Se invece si manifesta in età adulta viene definita da debolezza o da sforzo eccessivo.
I sintomi principali con cui si manifesta sono:
- Comparsa di tumefazione nella regione inguinale;
- Dolore.
In cosa consiste la diagnosi di un’ernia inguinale?
La diagnosi di ernia inguinale in genere è clinica. La visita specialistica talvolta associata ad alcuni esami come l'ecografia del canale inguinale è sufficiente per are una diagnosi precisa. Nei casi più complessi può essere necessaria l'esecuzione di una Risonanza Magnetica, utile a confermare il contenuto dell'ernia, le dimensioni della porta erniaria e per escludere eventuali patologie ortopediche.
Quali tipi di trattamenti possono essere utilizzati?
Il trattamento dell'ernia inguinale è chirurgico. Non esistono farmaci che possano curare un’ernia. Gran parte dei trattamenti medici ritardano semplicemente l’intervento.
L'intervento di ernioplastica inguinale è ormai standardizzato, viene eseguito in anestesia locale con dimissione dopo alcune ore. L'intervento consiste nell'apposizione di punti a rinforzo del pavimento del canale inguinale al posizionamento di una rete che garantisce un consolidamento del pavimento del canale inguinale riducendo il rischio di recidive.
Il materiale della rete può essere non riassorbibile o parzialmente riassorbibile. La scelta dello stesso è a discrezione del chirurgo. Inoltre, l'intervento di ernioplastica inguinale può essere eseguito sia in chirurgia tradizionale sia in laparoscopia.
In cosa consiste l’intervento laparoscopico?
L'intervento laparoscopico è indicato nei casi di ernia inguinale recidiva o di ernia inguinale bilaterale.
Nei casi trattati con tecnica tradizionale, l'incisione è di circa 6-7 cm e viene eseguita in anestesia locale o spinale (a seconda della grandezza dell'ernia e delle esigenze del paziente). Il ricovero è di poche ore ed il paziente può essere dimesso il giorno stesso dell'intervento. Il ritorno all'attività lavorativa può avvenire dopo 7/10 giorni dall'intervento chirurgico.