Ernia del disco ed esami diagnostici
L’ernia del disco è una patologia degenerativa che spesso peggiora con il passare degli anni. Questa condizione causa dolori intensi ed è importante poterla diagnosticare ed, in caso, intervenire con celerità e competenza. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Giorgio Loreni, specialista in Radiologia Interventistica
Che cosa si intende per ernia del disco?
Per ernia del disco si intende la fuoriuscita del disco intervertebrale dalla sua sede naturale.
La sintomatologia dell’ernia del disco dipende dalla posizione dell’ernia stessa e della pressione che si esercita sui nervi spinali che la circondano.
I sintomi possono includere:
- Formicolio
- Debolezza muscolare
- Dolore che si irradia nelle braccia o nelle gambe
- Dolore alla schiena o al collo
- Difficoltà a muoversi
Quali sono le cause dell’ernia discale?
Le cause possono essere molteplici, ma generalmente l’ernia è dovuta a uno sforzo eccessivo sulla colonna vertebrale, come il sollevamento di oggetti pesanti, la flessione ripetuta della colonna vertebrale o lo svolgimento di attività sportive o lavorative che implicano torsioni.
Un’altra possibile causa dell’ernia del disco è l’invecchiamento, dato che il nucleo polposo con il passare degli anni diventa meno idratato ed elastico e quindi più suscettibile alle sollecitazioni.
Come avviene la diagnosi?
Per diagnosticare un’ernia del disco è necessario che il paziente si sottoponga ad esami radiologici, tra cui il gold standard è la Risonanza Magnetica; tale metodica è in grado di dare immagini molto dettagliate dell’ernia discale, sulla sua fuoriuscita dal disco e sulla sua localizzazione rispetto alle radici nervose.
In alcuni casi, lo specialista può richiedere l’esecuzione di test neurologici quali l’Elettromiografia con lo scopo di valutare la funzionalità nervosa periferica. Infatti, attraverso questi test è possibile determinare se vi è un danneggiamento dei nervi spinali o una compressione nervosa.
Quali sono i trattamenti dell’ernia del disco?
La terapia viene scelta in base alla gravità dei sintomi e alla posizione dell’ernia.
In molti casi, è possibile ricorrere a trattamenti conservativi come fisioterapia posturale e riposo. In altri casi sono necessaria terapie mini invasive quali la discolisi, la radiofrequenza e le infiltrazioni di farmaci antinfiammatori.
Ultimamente la terapia con l’ozono, elemento antiinfiammatorio che se correttamente sfruttato aiuta nel migliorare la sintomatologia dolorosa, ha avuto ampio utilizzo.
Il Radiologo Interventista, attraverso l’utilizzo delle immagini radiologiche, esegue delle procedure mirate, mininvasive, “confezionate” sul problema di ogni singolo paziente in base alla valutazione dell’Imaging radiologico integrato alla clinica.