Ernia iatale: scopri di più!
L’ernia iatale rappresenta una patologia abbastanza diffusa: colpisce il 15% degli italiani. Si distinguono tre tipologie di ernia iatale, ossia quella da scivolamento, quella da rotolamento e quella mista. Approfondiamo questo argomento con il Prof. Federico Marchesi, specialista in Chirurgia Generale
Cosa si intende per ernia iatale?
Si intende la migrazione di parte dello stomaco nel torace a causa di una incompetenza delle pareti dello iato, ossia lo spazio del diaframma che permette il passaggio dell’esofago.
Il tipo di ernia iatale più frequente è quella da scivolamento, in cui avviene la migrazione della giunzione tra esofago e stomaco nel torace. L’aumento della pressione addominale, per esempio nei soggetti obesi, può facilitare l’insorgenza di questo tipo di ernia.
Nell’ernia da rotolamento o paraesofagea invece, è il fondo gastrico a migrare in torace, lateralmente all’esofago.
Infine, l’ernia mista rappresenta un’associazione delle prime due tipologie di ernia.
Quali sono le cause dell’ernia iatale?
La causa dell’ernia iatale è l’allentamento dello iato che può essere dovuto a:
- Fattori congeniti
- Avanzare dell’età
- Sovrappeso od obesità
- Gravidanza
Tra i fattori predisponenti ci sono tutti gli eventi che comportano un aumento sostenuto della pressione addominale quali i traumi, la stipsi, ripetuti episodi di vomito o tosse, sforzi da attività sportive intense.
Come si manifesta l’ernia iatale?
La sintomatologia di tale patologia include sintomi legati al reflusso acido, che è spesso associato, ed all’ingombro toracico:
- Bruciore
- Rigurgito
- Dolore nella zona dietro lo sterno
- Palpitazioni cardiache
- Alitosi
- Nausea
- Disfagia
In che modo si diagnostica?
Se i sintomi sono suggestivi, uno specialista indicherà esami di approfondimento come l’esofagogastroduodenoscopia e la radiografia dell’esofago.
Qual è la cura per l'ernia iatale?
Quando i sintomi sono lievi è possibile curare l’ernia iatale attraverso la modifica della propria dieta e un ciclo di terapia farmacologica prescritta dallo specialista.
Nei casi più gravi, sarà necessario ricorrere al trattamento chirurgico che oggigiorno viene eseguito con tecnica laparoscopica.