Fibrosi dei corpi cavernosi: difficoltà nell'erezione e nel mantenimento della rigidità peniena
La fibrosi è una patologia a carico della tunica o albuginea che costituisce la parete esterna ovvero il rivestimento del corpo cavernoso
Quali sono le cause della fibrosi dei corpi cavernosi del pene?
La fibrosi dei corpi cavernosi del pene è causata da un processo infiammatorio che ha frequentemente una causa auto-immune ma altre volte sono in gioco anche piccolissimi traumi ai corpi cavernosi, durante il rapporto sessuale oppure la masturbazione, micro-traumi che non comportano alcun dolore al paziente e che generalmente guariscono spontaneamente ma talvolta scatenano invece un processo infiammatorio, che poi continua ad evolvere e peggiorare. Si ha una produzione patologica di tessuto collagene che evolve in fibrosi, con riduzione delle fibre elastiche per cui il pene perde elasticità ed espansibilità.
Da segnalare che la fibrosi non va confusa con la Induratio Penis Plastica o malattia di La Peyronie in cui invece le placche sono dure, rigide e pure calcifiche con associato un importante e grave incurvamento o deviazione dell'asse del pene.
Come si manifesta?
È una patologia molto frequente, anche in età giovanile dai 25-30 anni in poi, a decorso clinico lento e subdolo, ma progressivo sia pure in modo imprevedibile. Inizialmente i disturbi sono molto lievi: alterazione delle sensibilità del glande, sensazione di formicolii al glande, oppure lievissimo fastidio o dolore in fase di erezione. Successivamente però il paziente lamenta una scarsa rigidità del pene e soprattutto un difficoltoso mantenimento della tumescenza, talora accompagnata da eiaculazione precoce.
Quali opzioni di trattamento?
Ci sono varie strategie di cura che lo specialista andrologo consiglierà in base al singolo paziente considerando l'esame obiettivo clinico, le ecografie associate ad elastografia che consentono di valutare il grado di elasticità dei due corpi cavernosi e del setto, indicato in Kpa, oltre che considerando la circolazione artero-venosa che può essere compromessa dalla patologia fibrotica. Varie sono le possibilità terapeutiche: terapie mediche farmacologiche, e terapie fisiche.
Diagnosi precoce: in che modo può influenzare le prospettive di trattamento e prevenire complicanze a lungo termine?
All'inizio della insorgenza della fibrosi ed anche per alcuni anni la patologia infiammatoria si trova in fase “attiva” cioè evolutiva, per cui è evidente come la diagnosi precoce permetta di instaurare rapidamente progetti di terapia che consentono anzitutto di “spegnere o disattivare” il processo infiammatorio che ha causato la area fibrotica. In moltissimi casi, oltre che bloccare la evoluzione della patologia le cure consentono nello stesso tempo di ridurre la dimensioni delle aree fibrotiche, ed il miglioramento della elasticità dei corpi cavernosi come si evince dalla riduzione del valore di Kpa. Tutto ciò permette al paziente un sensibile miglioramento della capacità di raggiungere e mantenere una valida erezione fino al compimento della prestazione sessuale, con buona soddisfazione del paziente stesso e della coppia.
Quale è il ruolo della chirurgia?
Nella fibrosi dei corpi cavernosi non si utilizza mai la terapia chirurgica sia nella fase attiva evolutiva della malattia e sia in quella stabilizzata cronica.