Flussimetria delle arterie uterine: sai a che cosa serve?
La flussimetria è un esame che consente di valutare il flusso ematico le cosiddette "resistenze" delle arterie uterine, poiché un aumento delle "resistenze" con un ridotto apporto ematico, può creare difficoltà per l’impianto embrionario o causare abortività. Approfondiamo questo argomento con il Prof. Antonio Colicchia, esperto in Procreazione Assistita a Roma
A cosa servono le arterie uterine?
Esistono due arterie uterine, una sinistra e l’altra destra.
Le arterie uterine sono fondamentali perché forniscono sangue all’utero durante i processi fisiologici, tra cui:
- Apporto ossigenativo-metabolico uterino nelle varie fasi di crescita endometriale durante il ciclo mestruale;
- Apporto nutritivo fetale durante la gravidanza.
Quando si utilizza la flussimetria?
Tale procedura diagnostica si utilizza o per diagnosticare ridotto apporto ematico nei casi di infertilità o quando esistono complicanze della gravidanza, tra cui una ridotta crescita fetale, la pressione alta, la preeclampsia (una situazione di grave pericolo per madre e feto presso il termine della gravidanza).
Attraverso la flussimetria è possibile sapere molte informazioni sullo stato di benessere del feto e predire eventuali deficit di crescita nel terzo trimestre.
Come si esegue l’esame?
Si svolge a vescica moderatamente piena, utilizzando un ecografo con Color-doppler che consente di visualizzare anche flussi molto lenti in vasi molto piccoli.
Si utilizza la sonda transaddominale per ottenere una panoramica della vascolarizzazione feto placentare.
Nello studio dell’infertilità invece la vescica viene fatta svuotare per poter utilizzare la sonda transvaginale che consente una ottimale visualizzazione delle arterie uterine.
L’esame non risulta essere doloroso né fastidioso e può durare tra i 10 e i 20 minuti.