Fuoco di Sant'Antonio (Herpes Zoster): consigli e terapia
Torniamo a parlare del Fuoco di Sant'Antonio (Herpes Zoster), ricollegandoci al primo articolo dedicato al tema che puoi trovare qui.
Il nostro esperto in Terapia del dolore, il Dott. Marco La Grua, ci parla di seguito di alcuni consigli utili per chi ne è affetto e dei possibili trattamenti
Consigli per chi soffre di Herpes Zoster
Se si sperimentano i primi sintomi del Fuoco di Sant'Antonio come arrossamento circoscritto della pelle, dolore intenso e piccole bolle, è importante:
- Contattare il medico immediatamente così da avviare una terapia adeguata con farmaci analgesici e virali per almeno 7-10 giorni;
- Evitare di perdere tempo con rimedi tradizionali privi di efficacia scientifica, poiché il loro successo è attribuito a guarigioni spontanee che si verificherebbero comunque;
- Iniziare una terapia tempestiva alfine di ridurre il rischio di sviluppare la nevralgia post-herpetica;
- Se il dolore è particolarmente intenso o il paziente ha più di 60 anni, entro i primi 10-15 giorni dall'inizio della malattia è consigliabile considerare un'opzione di trattamento chiamata infiltrazione epidurale antalgica. Questo procedimento prevede l'uso di anestetici locali e cortisonici per alleviare immediatamente il dolore e, soprattutto, prevenire la cronicizzazione del dolore e lo sviluppo della nevralgia post-herpetica.
Opzioni avanzate di trattamento
Se il dolore persiste per più di 1-2 mesi, a questo punto i farmaci antivirali non sono più utili poiché l'infezione non è più attiva, le lesioni sono in fase di guarigione ma rimangono i danni alle fibre nervose.
Gli analgesici possono offrire solo un sollievo parziale, mentre possono essere utili farmaci noti per il trattamento del dolore neuropatico (derivato da lesioni dei tessuti nervosi), come gli antiepilettici o gli antidepressivi. Anche se la guarigione dal dolore richiede più tempo del normale, è ancora possibile ottenere un sollievo.
Prevenire la nevralgia post-herpetica
Se il dolore persiste per più di un anno, siamo nella fase nota come Nevralgia Post-Herpetica. È improbabile che il quadro clinico migliori spontaneamente o risponda positivamente alla terapia, compresi gli analgesici e persino la morfina. Talvolta, il dolore può essere parzialmente alleviato con farmaci utilizzati per il dolore neuropatico o attraverso terapie come la stimolazione elettrica del midollo spinale.
In questa fase, l’inefficacia delle terapie già citate giustifica l'uso di trattamenti relativamente aggressivi come l'infiltrazione epidurale antalgica soprattutto nelle prime fasi della malattia quando è ancora possibile prevenire l’evoluzione in nevralgia post-herpetica.