Gestire la Bronchite Cronica: cause, sintomi e terapie efficaci
La bronchite cronica è una condizione respiratoria debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. In questo articolo, esploreremo insieme al Prof. Antonio Palla i vari aspetti di questa patologia, dal suo manifestarsi ai trattamenti disponibili
Definizione di bronchite cronica
La bronchite cronica è una patologia infiammatoria persistente dell’albero bronchiale, caratterizzata da tosse ed espettorato per lunghi periodi di tempo e, comunque, per non meno di tre mesi consecutivi l’anno per almeno due anni. Si differenzia dalla bronchite acuta che, al contrario, è caratterizzata da episodi di breve durata (che persistono per pochi giorni) e tende a risolversi completamente, senza conseguenze.
Cause sottostanti
La bronchite cronica nei paesi occidentali è causata principalmente dall’abitudine al fumo di tabacco (anche il fumo passivo può essere dannoso) e dall’inquinamento atmosferico o ambientale; pertanto, appare come una malattia prevenibile e trattabile a patto che si ponga precocemente la diagnosi e che si imposti una corretta terapia, inclusa una drastica eliminazione dei principali fattori di rischio, primo fra tutti l’abitudine al fumo di tabacco.
Sintomi e manifestazioni
I sintomi principali sono tosse ed espettorato, sia mucoso (bronchite cronica semplice) che muco-purulento (bronchite cronica purulenta) per lunghi periodi tempo. Nei casi in cui a questi due sintomi si associ dispnea o affanno è ipotizzabile la comparsa di ostruzione bronchiale, che ha impatto negativo sulla funzione respiratoria ed è evidenziabile tramite esecuzione di prove funzionali respiratorie. Si parla in questo caso di bronchite cronica ostruttiva che entra a buon diritto a far parte del quadro di bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Complicazioni potenziali
Una complicanza assai frequente nel decorso della malattia è rappresentata da episodi di riacutizzazione infettiva (virale o batterica), che causano spesso un peggioramento acuto, in qualche caso anche molto grave, dei sintomi preesistenti. Una complicanza meno frequente ma assai temibile delle fasi avanzate della malattia è rappresentata dall’insufficienza respiratoria cronica, cioè la riduzione significativa della quantità di ossigeno nel sangue arterioso cui si può associare anche un pericoloso aumento dell’anidride carbonica. In questi casi è consigliabile rivolgersi prontamente al proprio medico di fiducia o a una struttura d’urgenza.
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Approcci terapeutici
La terapia dovrebbe essere mirata a ridurre gli episodi di riacutizzazione e impedire la progressione della malattia. La prima misura da mettere in atto è la sospensione assoluta dal fumo di tabacco. Una dieta ricca di acqua e un regime di attività fisica sostenibile possono essere d’aiuto. Con l’aumentare della gravità della malattia, è opportuno iniziare terapia broncodilatatrice a lunga durata d’azione per via inalatoria, in alcuni casi associata all’uso di steroidi inalatori. Di comprovata efficacia risulta l’uso dei vaccini, soprattutto quello antiinfluenzale e quello anti-pneumococcico. In molti pazienti può risultare utile associare esercizi di fisioterapia respiratoria.
Una pronta diagnosi ed una corretta terapia permettono di migliorare i sintomi e la qualità di vita, aumentare la tolleranza allo sforzo, ridurre il numero di riacutizzazioni e, probabilmente, aumentare la sopravvivenza del paziente.