Idrocefalia: cosa sapere su questa patologia encefalica
L'idrocefalia fa parte delle patologie encefaliche che colpiscono il sistema nervoso centrale (cervello, cervelletto, tronco encefalico, midollo spinale). Nello specifico si tratta dell'accumulo eccessivo di liquido cerebrospinale (CSF) nei ventricoli del cervello. Le cause possono essere diverse e la patologia può verificarsi in diverse fasi della vita. Ce ne parla il Dott. Nicola Gigante, esperto in Neurochirurgia
Quali sono le cause dell’idrocefalia?
L'idrocefalia può essere presente alla nascita (idrocefalia congenita) o svilupparsi successivamente nella vita (idrocefalia acquisita). Le cause possono essere diverse, ma come anticipato l’idrocefalia ha origine dall’ostruzione del flusso del liquido cerebrospinale (CSF), che può essere dovuto a tumori cerebrali, emorragie, infezioni, cicatrici, malformazioni congenite o infezioni.
Altrimenti, la causa può essere la sovrapproduzione di liquido cerebrospinale causata da cisti, tumori o altre condizioni che ne aumentano la produzione, oppure un problema legato al suo assorbimento.
Le cause possono dunque variare da persona a persona, ed è per questo che in presenza dei primi sintomi è necessario consultare un medico.
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Quali sono i sintomi dell'idrocefalia?
I sintomi dell'idrocefalia possono essere diversi a seconda della gravità della condizione e dell’età.
Partendo dai più piccoli, i neonati e i bambini possono avere fontanelle tese, testa ingrandita; possono avvertire sonnolenza, vomito, irritabilità, difficoltà di alimentazione e sviluppo motorio rallentato. Negli adulti invece i sintomi possono essere nausea, mal di testa, vomito, problemi di coordinazione ed equilibrio, cambiamenti nella personalità, visione offuscata e difficoltà cognitive.
Come viene diagnosticata l'idrocefalia?
L’idrocefalia si diagnostica mediante una valutazione approfondita del medico, che può includere la valutazione dei sintomi, l’esame medico e la revisione della storia clinica del paziente. Sono spesso utilizzate anche le immagini diagnostiche come la risonanza magnetica (RM) e la tomografia computerizzata (TC) per identificare la presenza di accumulo di liquido cerebrospinale e visualizzare la struttura del cervello. In alcuni casi può essere necessaria la puntura lombare per misurare la pressione del CSF e analizzare il liquido per determinare la causa sottostante.
Quali sono le opzioni di trattamento per l'idrocefalia?
L’idrocefalia può essere trattata in diversi modi a seconda della gravità dei sintomi e della causa che l’ha generata
La terapia standard prevede l'impianto di un dispositivo chiamato shunt ventricolare per drenare il liquido cerebrospinale in un'altra parte del corpo (come ad esempio l'addome), al fine di ridurre l'accumulo nel cervello. Altre opzioni di trattamento possono includere la chirurgia endoscopica del terzo ventricolo o il “trattamento della causa sottostante” quando la causa è specifica, come ad esempio una cisti, un tumore cerebrale o altre malformazioni.
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