Idrocele: cosa c’è da sapere?
L’idrocele è una condizione urologica caratterizzata dall’accumulo di liquido all’interno della tunica vaginale, una membrana che avvolge il testicolo. Questo problema può colpire sia i neonati sia gli adulti, con cause e trattamenti che variano in base all’età del paziente. Di seguito approfondiamo insieme al Dott. Aliberti i principali aspetti di questa patologia per aiutare i pazienti a comprenderla meglio.
Cos’è l’idrocele?
L’idrocele è un rigonfiamento dello scroto causato dall’accumulo di liquido intorno a uno o entrambi i testicoli. È una condizione generalmente benigna, ma può essere sintomo di altre patologie sottostanti, come infezioni, traumi o, in rari casi, tumori testicolari.
Esistono due principali tipologie:
- Idrocele congenito, comune nei neonati e dovuto al mancato riassorbimento del liquido durante lo sviluppo fetale.
- Idrocele acquisito, che si manifesta in età adulta, spesso in seguito a infezioni, lesioni o interventi chirurgici.
Sintomi e diagnosi
Il sintomo principale dell’idrocele è il gonfiore indolore dello scroto, che può variare in dimensioni durante il giorno. Sebbene l’idrocele non causi dolore, può creare disagio o una sensazione di pesantezza. In alcuni casi, il gonfiore può essere accompagnato da arrossamento o fastidio.
La diagnosi viene effettuata da un urologo attraverso:
- Esame obiettivo: il medico valuta la presenza di gonfiore e verifica se il rigonfiamento è traslucido utilizzando la diaphanoscopy (trasmissione della luce).
- Ecografia scrotale: utile per escludere altre patologie come ernie inguinali o tumori testicolari.
Quali sono le cause dell’idrocele?
Le cause dell’idrocele variano a seconda dell’età:
- Nei neonati: si tratta di un difetto congenito dovuto al mancato riassorbimento del liquido peritoneale.
- Negli adulti: le cause includono infezioni (orchite o epididimite), traumi scrotali, interventi chirurgici pregressi o patologie testicolari.
Trattamenti disponibili
Il trattamento dell’idrocele dipende dalla sua gravità e dalla causa sottostante:
- Osservazione: nei neonati, l’idrocele congenito spesso si risolve spontaneamente entro il primo anno di vita.
- Chirurgia (idrocelectomia): nei casi in cui il gonfiore persista o causi disagio significativo, si può optare per un intervento chirurgico per drenare il liquido e chiudere la comunicazione anomala.
- Aspirazione del liquido: una soluzione temporanea, indicata in pazienti non candidabili all’intervento chirurgico.
Quando consultare un urologo?
È importante rivolgersi a uno specialista in Urologia come il Dott. Marco Aliberti se si nota un rigonfiamento persistente dello scroto, soprattutto se associato a dolore o altri sintomi. La diagnosi precoce consente di escludere patologie più gravi e di trattare l’idrocele in modo appropriato.