Il dolore: un fenomeno complesso influenzato dal cervello
La percezione del dolore non è semplicemente legata al punto in cui viene avvertito, ma è influenzata da una serie di fattori. Studi condotti dagli specialisti delle neuroscienze dimostrano che emozioni, pensieri, comportamenti e decisioni quotidiane possono influire sulla percezione del dolore. Ad esempio, durante la pandemia, l'aumento della richiesta di antidolorifici negli Stati Uniti è stato associato alla depressione, all'ansia e allo stress causati dall'isolamento, dall'incertezza e dalla solitudine. Approfondiamo questo argomento con la Dott.ssa Andrea Antinori esperta in Fisioterapia a Milano
La percezione del dolore
Sebbene il dolore possa avere un'origine fisica, come un danno tissutale in una determinata area, la sua percezione non è necessariamente proporzionale o direttamente correlata a tale danno. Gli studi sui pazienti amputati e i loro arti fantasma hanno dimostrato che il dolore può persistere anche in assenza dell'arto stesso, mettendo in discussione l'idea che il dolore sia generato esclusivamente nel punto di origine.
Il ruolo del sistema nervoso nella percezione del dolore
In realtà, i meccanismi del dolore risiedono principalmente nel sistema nervoso centrale e periferico. Quando un tessuto viene stimolato oltre una certa soglia, i nervi trasmettono al cervello informazioni sull'entità del danno. Il sistema nervoso centrale elabora queste informazioni e decide se l'input merita di causare dolore, spingendoci a interrompere l'attività o allontanarci dalla fonte di stimolazione. Il dolore funge da sistema di allarme per garantire la nostra sopravvivenza, ma la sua percezione deve essere correttamente interpretata per evitare che ogni stimolo provochi dolore, anche in assenza di danno potenziale.
Esperienze individuali e influenza sulla sensibilità al dolore
La percezione del dolore varia in base alle esperienze individuali, come credenze, stile di vita, umore e livelli di stress. Conoscere il proprio corpo e il funzionamento del cervello diventa fondamentale per comprendere e cercare di gestire il dolore. Il cervello dispone di un sistema di controllo del dolore, simile a una tastiera che regola il volume, con rotelle che possono aumentare o diminuire la sensazione di dolore.
Il cervello come regolatore del dolore: il sistema di controllo
Questo sistema di controllo del dolore si trova in diverse parti del cervello. La corteccia prefrontale, responsabile dell'attenzione e dell'esecuzione delle attività, può aumentare la sensazione di dolore quando siamo soli, tristi o abbiamo pensieri negativi. La corteccia cerebrale, sede del pensiero, può attivare la rotella del dolore quando siamo stressati o ansiosi. Infine, il sistema limbico, responsabile delle emozioni, può inviare segnali che aumentano il volume del dolore quando siamo di cattivo umore o depressi.
Tuttavia, c'è anche una buona notizia: questi meccanismi possono funzionare al contrario. In situazioni di basso stress, calma e relax, la corteccia prefrontale può abbassare il volume del dolore. Allo stesso modo, quando siamo di ottimo umore e completamente immersi in attività piacevoli, si può ridurre la percezione del dolore fino a quasi non sentirlo.
Strategie per gestire la percezione del dolore nella vita quotidiana
Esistono diverse strategie che possono essere integrate nella vita quotidiana per gestire meglio la percezione del dolore, evitando l'uso eccessivo di farmaci. È possibile imparare a gestire le emozioni, ad esempio, concentrandosi su pensieri positivi o evitando situazioni che causano disagio. Se non è possibile evitare le situazioni che acuiscono il dolore, è possibile adottare un approccio diverso cercando di identificare gli aspetti positivi o riducendo l'esposizione agli elementi che causano malessere.
Affrontare il dolore come un nemico da combattere è un approccio errato. Siamo noi a creare e modulare la percezione del dolore. Conoscere il nostro corpo e i meccanismi che influenzano la percezione del male ci permetterà di iniziare a controllarlo, adattarlo e, infine, gestirlo.