Il Grande Anziano e la chirurgia della quarta età
La chirurgia nella quarta età, ovvero nei pazienti molto anziani, è una sfida crescente per la medicina moderna. La popolazione over 75 continua a crescere, e con essa la necessità di interventi chirurgici mirati. Ma cosa significa affrontare un intervento chirurgico per un grande anziano?
Risponde il Dott. Francesco Giovinazzo, Chirurgo Generale del San Camillo di Treviso.
La complessità dell’età nel grande anziano
Spesso consideriamo l’età anagrafica come parametro principale per valutare le capacità di un paziente anziano. Tuttavia, essa non racconta tutta la storia. Esistono altre dimensioni dell’età che incidono in modo significativo sulla risposta agli interventi chirurgici:
- Età biologica: riflette lo stato reale di salute del corpo. È determinata da fattori come la funzionalità degli organi, la capacità di riparazione cellulare e la resilienza allo stress. Due pazienti della stessa età anagrafica possono avere età biologiche molto diverse.
- Età sociale: riguarda il ruolo e la partecipazione nella società. Un grande anziano socialmente attivo, con una rete di supporto solida (famiglia, amici o servizi di comunità), avrà maggiori probabilità di recuperare con successo dopo un intervento e di mantenere la sua autonomia.
Longevity phenotype e genotype: la base per un invecchiamento sano
Un altro aspetto chiave è il concetto di longevity phenotype, ovvero l’insieme di caratteristiche biologiche, comportamentali e ambientali che promuovono una vita lunga e in buona salute. Questo include:
- Risposta allo stress: capacità di tollerare lo stress chirurgico e riprendersi rapidamente.
- Efficienza metabolica: capacità di mantenere un equilibrio energetico stabile.
- Basso indice di comorbidità: una caratteristica che riduce il rischio di complicazioni post-operatorie.
Il longevity genotype, invece, si riferisce alle varianti genetiche, studiate in popolazioni particolarmente longeve, che predispongono a una maggiore longevità. Geni come FOXO3, APOE ε2 e SIRT1-7 regolano la riparazione cellulare, il metabolismo e la risposta allo stress, influenzando positivamente la capacità di affrontare un intervento chirurgico.
Funzionalità globale e autonomia funzionale
Per il grande anziano non basta essere biologicamente in salute. La funzionalità globale, che integra le capacità fisiche, cognitive e sociali, è cruciale per determinare l’esito di un intervento chirurgico. Questa comprende:
Autonomia funzionale:
- Attività di base della vita quotidiana (ADL), come lavarsi, vestirsi e alimentarsi.
- Attività strumentali (IADL), come fare la spesa, guidare e gestire farmaci e finanze.
- Capacità fisica: forza muscolare, equilibrio e mobilità, fondamentali per riprendersi da un intervento.
- Capacità cognitiva: abilità come memoria e pianificazione, indispensabili per seguire i protocolli post-operatori.
- Capacità psicologica: motivazione, autostima e gestione dello stress emotivo.
Il ruolo del supporto sociale e dell’ambiente
Come abbiamo già detto, la presenza di una rete sociale e un ambiente favorevole è altrettanto importante. Inoltre, un ambiente accessibile (casa priva di barriere architettoniche, vicinanza ai servizi) facilita la riabilitazione.
Sfide e opportunità nella chirurgia della quarta età
La chirurgia nei pazienti molto anziani richiede un approccio personalizzato. Ecco alcune considerazioni chiave:
- Valutazione pre-operatoria approfondita: includere non solo esami medici, ma anche test sulla funzionalità globale e la fragilità.
- Tecniche chirurgiche minimamente invasive: riducono il trauma operatorio e accelerano il recupero.
- Riabilitazione mirata: programmi di fisioterapia e supporto nutrizionale per favorire la ripresa.
- Approccio multidisciplinare: coinvolgere geriatri, fisioterapisti e assistenti sociali per garantire un percorso di cura completo.
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Conclusione
Il grande anziano non è solo una persona avanti con gli anni, ma un individuo con un profilo unico fatto di età biologica, sociale e funzionale, e caratteristiche individuali come il longevity phenotype e il longevity genotype. Nella chirurgia della quarta età, considerare questi fattori è essenziale per ottimizzare gli esiti e migliorare la qualità della vita del paziente anziano. Inoltre, questi elementi ci permettono di valutare meglio il rischio operatorio e le probabilità di recupero, garantendo un approccio personalizzato e rispettoso delle esigenze di questa fascia di popolazione.
In conclusione, la medicina moderna ha il compito di personalizzare gli interventi, sfruttando i progressi nella genetica, nella riabilitazione e nell’assistenza per garantire che anche i pazienti più anziani possano affrontare con successo le sfide della chirurgia. Perché, alla fine, ciò che conta davvero non è quanti anni si hanno, ma come li si vive.