Ipertrofia della Prostata: come curarla?
La prostata è una ghiandola sessuale maschile posta al di sotto della vescica e sopra al retto ed è coinvolta nella produzione del liquido seminale. Essa circonda l’uretra ovvero il canale naturale che conduce l’urina all’esterno. Ma cosa succede quando si infiamma? Ne parla il Dott. Giuseppe Raguso, specialista in Urologia
Che cos’è l’ipertrofia della prostata (IPB)?
Si tratta di una condizione parafisiologica che si verifica negli uomini a partire dai 50 anni di età.
Si stima che quasi il 50% degli uomini tra 50 e 70 anni presenti un aumento del volume della prostata. La percentuale, invece, si avvicina all’80% per l’uomo che supera gli 80 anni.
L’ingrossamento della prostata va trattato sin da quando si presentano i primi sintomi, tra cui:
- Stimolo impellente ad urinare sia di giorno (pollachiuria) che di notte (nicturia)
- Sgocciolamento terminale
- Senso di incompleto vuotamento vescicale
- Riduzione del flusso
- Sangue nelle urine
- Calcoli vescicali o urinari
- Ritenzione acuta di urine
- Infezioni ricorrenti delle vie urinarie
Quanto è importante la prevenzione?
La prevenzione per l’IPB inizierà dopo i 50 anni, quando è necessario che il paziente inizi ad eseguire annualmente:
- Esami ematici: PSA, Esami di funzionalità renale
- Esame Urine
- Eco-Addome con valutazione del residuo post-minzionale
- Visita Specialistica dall’Urologo
In presenza dei sintomi elencati precedentemente la visita urologica dovrà essere tempestiva.
Come trattare l’ipertrofia prostatica?
I trattamenti dell’ipertrofia della prostata sono principalmente due:
- Terapia medica farmacologica (alfalitici, inibitori della 5 alfa reduttasi, fitoterapici);
- Terapia chirurgica (Endoscopica o con Terapie Mininvasive es. Rezum).
In che cosa consiste il cosiddetto Rezum?
Si tratta di una delle più moderne tecniche mininvasive mirate alla cura dell’Ipertrofia Prostatica Benigna.
La tecnica prevede di raggiungere la prostata nella sua porzione centrale con uno strumento denominato Cistoscopio che presenterà un ago fenestrato che, penetrando nella ghiandola prostatica, rilascerà energia termica al tessuto: questa energia, in soli 9 secondi, sarà in grado di produrre una denaturazione dei tessuti circonstanti ed una loro retrazione.
Queste modifiche allo stato fisiologico della prostata produrranno in 2-3 settimane una progressiva riduzione del volume prostatico ed una parallela riduzione dei sintomi.
In questa tecnica sarà fondamentale l’inquadramento del paziente che sarà eseguita con:
- Uroflussometria
- Ecografia dell’Addome Completo con valutazione del residuo post-minzionale
- Esame Urine ed Urinocoltura
- PSA Totale e Libero
Le indicazioni al trattamento sono quelle analoghe agli interventi endoscopici tradizionali:
- Volume prostatico compreso tra 30-80 cc
- Sintomi Urinari medi/severi
- Intolleranza alla terapia medica
La tecnica prevede che il paziente venga dimesso con un catetere vescicale e continuando per circa 1 mese la sua abituale terapia per l’ipertrofia prostatica. Il catetere vescicale sarà mantenuto in sede in media dai 5 ai 7 giorni (maggiormente in alcuni casi particolari).
I vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali sono:
- Mantenimento dell’eiaculazione nel 98% dei casi;
- Nessun rischio di sanguinamento che possa aver necessità di emotrasfusioni;
- Esecuzione della procedura in regime di Day Hospital con dimissione a poche ore dal trattamento;
- Esecuzione con blanda sedazione;
- Ripetibilità e/o variazione della tecnica in caso di fallimento (< 5% a 5 anni).