La chemioterapia intraoperatoria
Gli enormi progressi nel campo della Medicina hanno permesso di curare anche le neoplasie più difficili, con tecniche mirate e meno demolitive. Ne parla la Dott.ssa Maria Teresa Lonardo, specialista in Chirurgia Generale a Roma
HIPEC: l’evoluzione della chemioterapia
Fino a poco tempo fa, alcuni tumori con metastasi, ad esempio la carcinosi peritoneale, erano definiti inoperabili. Molti tumori che colpiscono gli organi addominali (stomaco, intestino, colon, ovaie, utero, pancreas e fegato) possono diffondersi anche nel peritoneo, la membrana che riveste l’interno della cavità addominale. Il peritoneo può essere anche colpito da metastasi di tumori al seno e da melanomi o essere la sede di tumori primitivi.
La nuova terapia adatta al trattamento di questo tipo di tumori è la HIPEC (Chemioipertermia Intraperitoneale). È costituita dalla chirurgia associata ad un trattamento chemioterapico locale intraddominale ad alte temperature (41-42 gradi).
Mentre con la chirurgia si esporta la malattia visibile, l’HIPEC distrugge le cellule tumorali libere e i noduli tumorali di 2-3 mm, grazie all’effetto citotossico dei farmaci chemioterapici e alla loro azione prolungata, 400 volte più forte di quella ottenuta con la chemioterapia tradizionale.
Quali sono i vantaggi della HIPEC?
Il primo vantaggio della chemioterapia intraddominale è che il farmaco chemioterapico è posto a diretto contatto con il peritoneo e con i tessuti tumorali, raggiungendo concentrazioni molto elevate e esercitando un’azione locale altamente efficace. In questo modo, i tessuti neoplastici vengono distrutti molto più rapidamente rispetto alla chemioterapia endovenosa sistemica.
Essendo fatto circolare localmente e non per via endovenosa, il farmaco non danneggia gli organi e gli apparati, al contrario di ciò che avviene con la chemioterapia tradizionale, a causa della quale gli apparati che non hanno un veloce ricambio cellulare (midollo, mucose, cute e apparato pilifero) vengono notevolmente danneggiati.
Inoltre, il riassorbimento del farmaco avviene attraverso le radici portali: il farmaco chemioterapico, quindi, consente di trattare anche eventuali metastasi al fegato.
Come viene eseguita la HIPEC?
Dopo che il chirurgo ha rimosso il tumore, si effettua il “lavaggio chemioterapico”: il farmaco caldo viene fatto circolare nell’addome attraverso 4 tubi di drenaggio, distruggendo le cellule tumorali residue.
Editor: Karin Mosca