La patologia ipofisaria: di che cosa si tratta?
Il Dott. Roberto Castello, specialista in Endocrinologia e Diabetologia, ci spiega in che cosa consiste la patologia ipofisaria e che cosa fare in presenza di questa malattia
A che cosa serve l’ipofisi?
L’ipofisi è una delle principali ghiandole endocrine dell’organismo; è situata a livello intracranico ed è strettamente connessa con il sistema nervoso centrale.
Produce diversi ormoni vitali che agiscono su altre ghiandole endocrine, su organi e tessuti al fine di mantenere una regolazione omeostatica di diverse funzioni come quelle di:
- Accrescimento
- Metabolismo
- Riproduzione
- Allattamento
Che cos’è la patologia ipofisaria?
La patologia ipofisaria in genere è legata ad un eccesso o ad un difetto di azione di uno o più degli ormoni secreti.
Il quadro clinico è assai diverso a seconda dell’ormone interessato e delle differenti epoche della vita in cui l’alterazione ormonale si manifesta.
Quali sono le cause della patologia ipofisaria?
Gli adenomi ipofisari rappresentano la causa più comune di ipersecrezione ormonale, ma possono anche essere responsabili di sindromi da ipofunzione ghiandolare.
Sono una patologia relativamente rara (20-30 /100000) e rappresentano il 10-15 % dei tumori intracranici, ma la prevalenza risulta nettamente superiore (25%), considerando il loro riscontro in sede autoptica.
Si distinguono in secernenti e non secernenti ed in micro o macro-adenomi se o meno siano inferiori o superiori al centimetro. Tra quelli secernenti i più frequenti sono il prolattinoma, che nelle donne determina alterazioni del ciclo mestruale, e galattorrea, mentre negli uomini calo della libido.
Cosa fare in caso di patologia ipofisaria?
La gestione della patologia ipofisaria è multidisciplinare; coinvolge sempre specialisti diversi, quali l’endocrinologo, il Neuroradiologo, il Neurochirurgo e l’Oculista.
L’Endocrinologo trova il suo campo di intervento nella fase di diagnosi, della terapia e nella gestione della terapia farmacologica.
La valutazione preoperatoria dovrebbe comprendere: il dosaggio di Prolattina, Cortisolo, ACTH, IGF1, GH, Testosterone totale, FT4 e TSH.
Nell’ambito dei test dinamici trova impiego solo il test con ACTH e solo in presenza di un ragionevole dubbio dell’integrità dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
Non c’è accordo generale sul trattamento dei pazienti senza (o con bassa probabilità) di iposurrenalismo preoperatorio. I dati della letteratura, considerata la bassa incidenza di insufficienza surrenalica, sembrerebbero suggerire di evitare la supplementazione steroidea di routine.
In conclusione, si tratta quasi sempre di una patologia con interessamento multiorgano e con una elevata percentuale di cronicizzazione. Vi è pertanto la necessità di ottimizzare e standardizzare il percorso diagnostico-terapeutico attraverso la condivisione e la verifica delle linee guida.