La Rianimazione Cardiopolmonare Pediatrica di Base: cardine di una Sanità a misura di Bambino
La capillare diffusione di semplici manovre rianimatorie costituisce una delle mission della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza Pediatrica (SIMEUP). Poter intervenire tempestivamente su un bambino che ha perso la coscienza, non respira e diviene rapidamente cianotico costituisce, come già ampiamente dimostrato nella letteratura scientifica, il migliore modo per evitare che la degenerazione dei parametri vitali conduca il piccolo paziente alla morte, ovvero ad una condizione di grave handicap psico-fisico. Ecco perché la conoscenza delle manovre atte a garantire i parametri vitali deve essere diffusa oltre che a tutto il personale sanitario anche ad una serie di figure professionali e parentali
Come sensibilizzare sulla Rianimazione Cardiopolmonare Pediatrica di Base?
Esistono appositi corsi che vengono periodicamente tenuti presso il Policlinico Universitario di Messina ed, in particolare, presso il Dipartimento Materno Infantile, dove è operativo da diversi anni ormai il Centro per le Emergenze Urgenze Pediatriche che insegna a sanitari quelle manovre e quelle sequenze operativa che garantiscono il mantenimento dei parametri vitali in un paziente pediatrico incosciente per arresto respiratorio e cardiaco.
Cosa deve fare l’esecutore PBLSD?
Dopo una valutazione attenta della coscienza attraverso stimoli verbali e tattili l’esecutore PBLSD, constatata l’assenza di un polso centrale, deve garantire un’adeguata circolazione sanguigna attraverso il massaggio cardiaco (Circulation) e susseguentemente, dopo aver garantito la pervietà delle vie aeree (Airway), alternare questo a delle ventilazioni efficaci, atte a garantire una sufficiente ossigenazione dei tessuti nobili (Breathing).
Soltanto attraverso la corretta sequenza di queste manovre si può fornire al paziente la sufficiente ossigenazione degli organi nobili e si può praticare (al di sopra dell’anno di vita) la defibrillazione precoce attraverso un defibrillatore semiautomatico esterno, che legge il ritmo del paziente e guida il soccorritore nella somministrazione della scarica quando opportuna.
Tale procedura assume un’importanza straordinaria, soprattutto alla luce delle più moderne linee guida che mirano a diffondere capillarmente i defibrillatori in tutti i luoghi di aggregazione sociale e, pertanto, necessitano del maggior numero possibile di esecutori BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) e PBLSD (Pediatric Basic Life Support and Defibrillation) sul territorio.
Perché è così importante la Rianimazione Cardiopolmonare Pediatrica di Base?
Accanto alle conoscenze teoriche e pratiche che sono atte a garantire circolo e respiro ad un bambino in condizioni critiche c’è anche l’attenzione alla prevenzione di una patologia altamente diffusa in età pediatrica come è l’inalazione di corpo estraneo.
La frequenza con cui un bambino inala un corpo estraneo e diviene rapidamente impossibilitato a respirare è davvero alta e, anche in questa situazione, la conoscenza teorica e pratica di semplici manovre di disostruzione possono realmente salvare una vita umana.
La seconda parte dei corsi di PBLSD dedica la sua attenzione al trattamento dell’ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, fornendo all’allievo tutta una serie di informazioni circa la necessità e la tempistica di un intervento disostruttivo senza, ovviamente, trascurare l’attenta acquisizione delle manovre necessarie.
Per questo motivo, un gruppo di Dirigenti Medici ed Infermieri Professionali, formatesi secondo le linee guida SIMEUP e AHA, svolge da diversi anni ormai la loro attività. Il Centro per le Emergenze Urgenze Pediatriche, diretto dal Dott. Alessandro Arco, organizza periodicamente corsi di training e re-training per fornire agli allievi semplici, ma basilari informazioni teoriche e successivamente stazioni di esercitazione pratica su manichini appositamente strutturati per simulare nel modo più veritiero possibile un lattante/bambino.
Investire risorse culturali, organizzative ed economiche in queste attività di prevenzione costituisce un irrinunciabile obiettivo al quale un qualsiasi Paese, che si definisce socialmente avanzato, non può rinunciare. Investire sulla salute nell’emergenza/urgenza significa, soprattutto in età pediatrica, garantire un futuro alla società.